La Federazione Ciclistica Italiana ha dato il via ad una serie di conferenze stampa in vista delle immanenti partenze per Tokyo degli azzurri impegnati alle prossime Olimpiadi.
Nella giornata di ieri si è tenuta quella con il gruppo XCO, alla presenza anche del coordinatore del gruppo fuoristrada Massimo Ghirotto e del CT Mirko Celestino. Di seguito la serie di domande e risposte.
Con quale condizione arrivate all’appuntamento più importante del quadriennio?
Lechner: Stiamo bene, abbiamo fatto il ritiro a Livigno, c’erano le condizioni perfette per allenarci. Il gruppo è ben affiatato.
Celestino: Abbiamo lavorato al meglio. Grazie ai CI di domenica abbiamo avuto la conferma della forma dei nostri ragazzi.
Con quali ambizioni arrivate all’appuntamento?
Colledani: Sono in forma, è difficile fare una previsione ma sono consapevole di potermi giocare le mie carte.
E’ stata una stag’ione difficile con poche gare, come vi siete approcciati a questa stagione un pò particolare?
Lechner: Ci sono state un paio di procedure diverse rispetto alla normalità ma avendo fatto il ciclocross quest’inverno ero abituata. Sono riuscita comunque ad allenarmi e correre più di quanto mi aspettavo. Sono sicuramente più pronta rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Dove pensi di poter arrivare nella prova Olimpica, alla luce anche dell’argento a Leogang dell’anno scorso?
Lechner: Un evento così importante mi fa tirare fuori qualcosa in più; cercherò di tirar fuori il massimo nella gara olimpica, sperando di essere al top in quella giornata.
Quali sono le peculiarità del percorso olimpico? Come vi preparerete nei giorni appena precedenti la gara? Chi sono gli avversari più pericolosi?
Celestino: Il percorso è bello, costruito nei minimi dettagli. Tutti i ragazzi lo conoscono bene. Ci sono alcuni tratti da non sottovalutare, c’è un po’ di tutti: sassi, rock garden ecc. Non ci sono salite durissime, i nostri ragazzi possono esprimere la massima potenza anche in questi tratti. Per quanto riguarda gli avversari, si parla sempre di Pidcock e Van Der Poel ma in una gara olimpica può succedere di tutto, vedi cosa è successo a Sagan a Rio. Il problema sarà posizionarsi subito nelle prime file. Nel femminile, avendo citato l’argento di Eva dell’anno scorso, questo la deve caricare e motivarla a fare la differenza nel grande appuntamento, dove bisogna farsi valere veramente.
Come ti sei orientato nella scelta degli atleti, soprattutto nell’ambito femminile, dove una volta c’era solo Eva e dora il livello si è alzato?
Celestino: La convocazione se la sono guadagnata sul campo. Braidot e Kerschbaumer erano una garanzia e per il terzo posto (unici assieme alla Svizzera con tre posti ndr) Colledani ha lottato. Ho dato un ultimatum dopo la gara di Nove Mesto. Era in gioco anche Daniele Braidot ma purtroppo ha avuto problemi di covid, e per questo ha saltato le gare di coppa del mondo che avevo messo come termine.
Ho comunque dato un ultima possibilità a Daniele ma la decisione è ricaduta su Nadir che ha vinto il CI domenica. In ambito femminile abbiamo dato priorità a Eva anche se la Teocchi era in forma perché in gara ha esperienza e riesce a dare sempre il colpo finale durante le gare, specialmente nelle occasioni che contano.
Come affronti una gara dove ci sono dei grandi campioni come Van Der Poel, Pidcock o Schurter? Pensi di poterli battere?
Kerschbaumer: Io credo sempre in me e son convinto di poter far bene. A Leogang per esempio la Lechner era sul podio anche se non pensava di poter far bene.
Come stai adesso? In che condizioni di forma?
Kerschbaumer: Quest’anno ho avuto alti e bassi, ho avuto un po’ di sfortuna. Il risultato non è arrivato ma so cosa posso fare e ora sto bene. Prendo la gara così come viene.
Ti sei allenato come sempre o hai cambiato qualcosa, dato le Olimpiadi?
Kerschbaumer: Qualcosa ho cambiato.. piccole cose.
Com’è il percorso XCO, il parere degli atleti?
Braidot: Il percorso sembrava molto tecnico. Facendolo in bici, le linee sembravano sempre le stesse, molti passaggi sono artificiali e quindi non si modificano durante la gara. Non è così impegnativo come altri percorsi che magari cambiano durante la corsa.
Sperate di trovare brutto tempo, dato che andate forte quando i percorsi diventano difficili?
Colledani: Se dovesse piovere può venire fuori qualche pezzo a piedi come la settimana scorsa a Les Gets. Io col bagnato riesco ad andare meglio. Speriamo ci dia la possibilità di provarlo bagnato se le condizioni atmosferiche perdureranno per tutta la giornata.
Quanto incide il fatto di rimanere nella bolla?
Braidot: Diciamo che non sarà un problema, ormai ci siamo abituati.
Informazioni tecniche – logistiche riguardo la partenza e la spedizione?
Celestino: Partiremo il 19 luglio, raggiungendo Tokyo via Vienna. Ho chiamato un massaggiatore e due meccanici soprattutto per la gara maschile dove abbiamo 3 atleti in gara. Sarebbe stato un problema averne solo uno per eventuali problemi in contemporanea.