E’ indubbio che il vivaio delle nostre giovani leve sforna con una certa continuità talenti che poi puntualmente trovano conferme sul campo. E’ il caso, ad esempio, di Nicole Pesse, che nonostante la giovane età ha già raccolto tante soddisfazioni, sicuramente una garanzia per il futuro.
Età: 19 anni (il 5 luglio).
Vive a: Gressan (AO).
Musica preferita: ascolta un po’ di tutto.
Hobby: sperimentare ricette nuove in cucina, leggere, stare con gli amici.
Percorso preferito: sono tre: Pila, Mont Sainte Anne (Canada), Nove Mesto Na Morave (Repubblica Ceca).
MTB-VCO: Ciao Nicole, i nostri lettori vorrebbero sapere quando e perché hai cominciato ad andare in mountain bike.
Nicole Pesse: Ciao a tutti, la passione per la mountain bike mi è stata trasmessa dai miei genitori e mio fratello che facevano già parte di questo mondo. Mia mamma e mio papà da anni gestivano una squadra di cui faceva parte anche mio fratello e, siccome io e lui abbiamo 11 anni di differenza, sono cresciuta vedendolo gareggiare e raggiungere grandi soddisfazioni, come la maglia azzurra, è quindi stato per me un grande esempio e ho sempre voluto fare ciò che faceva lui.
MBV: Ti ricordi qual è stata la tua prima gara ed il risultato ottenuto?
NP: purtroppo non ricordo la mia prima gara, ero troppo piccola, ma da piccolina non ho mai corso per un risultato e penso di non aver mai vinto una gara, la cosa più importante era il divertimento e quello non è mai mancato. Una svolta importante per me è stata la scoperta del ciclocross nell’inverno del 2014, ero esordiente primo anno ed è stato proprio in quell’inverno che ho vinto per la prima volta. Ero talmente felice che da quel momento ho sempre voluto divertirmi in bici ma con un obiettivo in più: vincere. Con gli anni ho imparato che vincere non significa solo salire sul gradino più alto del podio, si può vincere in tanti modi, rialzandosi dopo una caduta, un infortunio, superando imprevisti e i propri limiti.
MBV: Partiamo dal 2020, un anno ricco di soddisfazioni per te, iniziato subito bene con la medaglia di bronzo agli italiani di ciclocross ed il 20° posto ai Mondiali. Conta molto per te la partecipazione alle gare di ciclocross?
NP: sì il 2020 è stato sicuramente fino ad ora l’anno che mi ha regalato più emozioni in assoluto. C’è stato un po’ di rammarico per il terzo posto ai campionati italiani di ciclocross 2020, ovviamente puntavo alla vittoria, la forma era perfetta quel giorno ma ho fatto tanti, troppi errori durante la gara e quando le gare sono così importanti gli errori non sono ammessi. Per quanto riguarda il mondiale invece era la mia prima esperienza all’estero, il percorso non era molto adatto alle mie caratteristiche, troppo veloce e asciutto, ho cercato di fare del mio meglio quindi non posso che esserne soddisfatta. Come ho spiegato in precedenza è stato proprio il ciclocross a farmi appassionare ancora di più al mondo del ciclismo, tra l’altro il mio primo tricolore l’ho vinto proprio in questa specialità, quindi sì per me è molto importante se non fondamentale questa specialità. Ho imparato e sono cresciuta molto grazie al ciclocross, soprattutto perché è stata una mia scelta farlo a differenza della mtb che era un qualcosa di scontato dato che faceva parte della mia famiglia.
MBV: Poi, nonostante le problematiche della pandemia, sono arrivati gli ottimi risultati nell’ XCO, a partire dalla medaglia d’oro ai Campionati Italiani, la seconda consecutiva.
NP: La pandemia purtroppo ha stravolto le nostre vite e abitudini, è stato molto difficile concentrarsi, programmare nuovamente gli allenamenti, gli obiettivi e mantenere alta la motivazione. Nel 2019 la vittoria ai campionati italiani è stata una sorpresa per tutti, riconfermarsi è sempre più difficile, ma io volevo dimostrare che l’anno prima non era stata una semplice sorpresa o fortuna.
MBV: Un preludio agli ottimi risultati che sono arrivati anche in campo internazionale, con l’argento ai Mondiali e l’oro agli Europei Team Relay, oltre al 10° posto agli Europei XCO. Cosa ci racconti di quest’ultima gara?
NP: Dopo la vittoria all’italiano sono riuscita a mantenere costante la mia forma per il mondiale e l’europeo, cosa che avevo fatto fatica a fare l’anno prima, ma dagli errori si impara e si migliora sempre. L’argento al mondiale e l’oro all’europeo team relay saranno emozioni che non scorderò mai e spero siano solo le prime di tante altre. La gara XCO all’europeo è stata molto dura fisicamente, si arrivava da un mese davvero intenso. Ero particolarmente delusa e arrabbiata dal mondiale della settimana prima, quindi l’obiettivo era riscattarsi. Per la prima volta in gara non ho usato nessuna tattica, sono partita forte e per metà gara sono rimasta con il gruppo di testa cercando di ottenere un bel risultato, poi la fatica ha iniziato a farsi sentire e sono scivolata fino alla decima posizione. Ma sono contenta, ci ho provato per davvero ed è stato molto importante per me, perché mi ha fatto capire su cosa dovevo lavorare.
MBV: Ai Mondiali XCO eri 8^ a tre giri dalla fine, poi la caduta. Cosa è successo lì?
NP: Il mondiale XCO 2020 è un tasto ancora dolente, fatico ancora a credere a quello che è successo. Il percorso mi piaceva, tanta salita e anche se non era molto tecnico il fango lo aveva reso insidioso e quindi adatto a me. Il giorno della gara era uscito il sole rendendo il fango particolarmente appiccicoso, bloccando le ruote, i cambi e facendoci fare la maggior parte del percorso di corsa. La mia è stata una gara regolare, sono sempre stata in 7^ posizione, all’ultimo giro ero riuscita per la prima volta a fare un pezzo di una salita in bici, che normalmente facevamo a piedi, recuperando così la 6^ . Proprio in quel momento ha iniziato a cadere la catena e il cambio non andava più, ho cercato di mantenere la calma provando a togliere il fango e sistemare le cose, ma niente da fare. A quel punto mi sono completamente agitata, l’emozione ha preso il sopravvento e non sapevo più cosa fare, ho iniziato a correre per arrivare al box. Nella discesa prima del box ormai non ero più lucida, sono caduta e ho piegato anche il forcellino. Insomma mancava circa 1km alla fine della gara, forse anche meno, e nel giro di così poco tempo è successo di tutto… da 6^ ho concluso 17^ . Questa è stata una delle uniche volte in cui ho tagliato il traguardo letteralmente distrutta e sopraffatta dalle emozioni, ma a mente fredda sono felice di quello che stavo facendo.
MBV: Da quest’anno il salto di categoria, ma sei partita subito bene considerato il 7° posto ad Albenga, il 13° a Verona e l’11° a Capoliveri.
NP: Il salto di categoria spaventa sempre un po’, i ritmi sono diversi e anche la gara dura molto di più. Il 2021 continua ad essere un po’ particolare a causa della pandemia, dopo la gara di Albenga ho dovuto fare un periodo di quarantena e ho subito una piccola operazione al piede che mi ha fatto perdere un bel po’ di settimane di allenamento. In più per me è anche l’anno della maturità, quindi è sempre più difficile conciliare allenamenti, gare e scuola. Nonostante tutto, sono partita molto bene, al di sopra delle aspettative e questo mi dà parecchia motivazione.
MBV: Cosa ti passa per la testa quando sei sulla linea di partenza?
NP: Una delle mie fortune è che riesco a mantenere molto la calma in partenza, non sono particolarmente agitata o ansiosa, il giusto. Quando sono sulla linea di partenza normalmente prima che scatti il minuto mi faccio un piccolo brain storming del percorso, una volta scattato il minuto non penso più a nulla, fisso un punto davanti a me e mi concentro per agganciare il pedale il prima possibile.
MBV: Hai un tuo idolo nel mondo del cross country?
NP: Jolanda Neff e Pauline Ferrand-Prevot a livello femminile sono sempre state fin da quando sono piccolina le mie preferite. Jolanda ha una tecnica e una velocità sui passaggi che ho sempre ammirato, mentre di Pauline ammiro la sua resilienza, non si arrende mai qualsiasi cosa succeda e affronta tutto con un sorriso.
MBV: Normalmente quanto tempo dedichi all’allenamento?
NP: Dipende tanto dai periodi, generalmente 10/12 ore a settimana che poi possono diventare di più in un periodo di carico o di meno in periodo di scarico.
MBV: Domanda a bruciapelo: perché proprio il cross country?
NP: Non c’è una vera e propria ragione, penso faccia parte di me, mi piace e mi fa divertire. Penso che il cross country sia una specialità completa, non basta saper solo pedalare forte, servono abilità in più per poter affrontare una discesa o anche una salita tecnica. In ogni caso la parte più divertente per me sarà sempre la discesa, c’è chi pensa che a volte sia un po’ spericolata, ma la sensazione di velocità e adrenalina in discesa è la cosa che più mi piace.
MBV: Ci descrivi la bici che utilizzi in questa stagione?
NP: Quando si cambia bici si ha sempre un po’ di paura, perché si sa cosa si lascia ma non cosa si trova. Devo ammettere che la mia KTM Scarp Prime è stata una gran bella sorpresa!! Spesso il peso di una full preoccupa, ma la mia Scarp è super leggera, quindi oltre ad agevolare nei percorsi più tecnici insieme all’utilizzo del telescopico è anche perfetta e reattiva in salita. E’ montata Shimano XTR con cerchi Damil in carbonio, anche loro super leggeri, copertoni Schwalbe, con all’interno i Ptn Pepi Revolution che mi permettono di girare sui sentieri a pressioni più basse con una maggiore aderenza al terreno e infine la sella, Repente Prime 2.0, con la quale mi trovo bene e comoda sulla mia bici.
MBV: Quali sono i tuoi obiettivi per quest’anno?
NP: con il primo anno Under 23 inizia un periodo di crescita, il mio obiettivo è fare sempre di più e sempre meglio ogni anno, quindi sicuramente non mi darò troppe pressioni al momento. Come obiettivi principali c’è il podio al Campionato Italiano, entrare nelle 25 in Coppa del Mondo e poi le convocazioni ad Europei e Mondiale. Per ora la prima prova di Coppa del Mondo ad Albstadt è andata bene, mi porto a casa un 23° posto e un primo obiettivo raggiunto.
MBV: Grazie dell’intervista Nicole ed in bocca al lupo per questa nuova stagione!
NP: Grazie a voi e viva il lupo!