Circa un anno e mezzo fa la Rail è entrata nel vasto catalogo eBike di Trek proponendosi come piattaforma enduro, forte delle sue lunghe escursioni e di geometrie pensate per il massimo divertimento, considerato che sono associate ad una motorizzazione Bosch di ultima generazione e con una batteria dall’elevata autonomia. L’abbiamo testata su un lungo periodo.
Dati alla mano, quindi, la Rail si presenta come una piattaforma pensata per far divertire il biker che vuole esplorare anche i sentieri più irraggiungibili da una mtb muscolare, senza preoccuparsi troppo delle pendenze, del tipo di terreno e delle distanze da affrontare. Ma andiamo ad analizzarla in tutti i suoi aspetti, dopo il seguente video unboxing.
Partiamo subito col dire che la Rail sfoggia una motorizzazione Bosch Performance Line CX, con la sua ultima evoluzione che ha consentito di raggiungere un valore di coppia massima pari a ben 85 Nm. Sotto il motore Trek ha aggiunto, inoltre, uno specifico scudo protettivo per ripararlo da rocce e detriti. Alla base del piantone, invece, troviamo lo sportellino di accesso per la ricarica della batteria.
Una generosa batteria PowerTube che offre ben 625 Wh nella versione in test. Alloggia completamente all’interno del tubo obliquo secondo il sistema RIB (Batteria integrata rimovibile) che consente di rimuoverla lateralmente per facilitare la ricarica.
Le modalità di assistenza previste dal Bosch sono quattro: Eco, Tour, Turbo, eMTB. Nell’ambito di quest’ultima è prevista poi l’ulteriore modalità Extended Boost, pensata per affrontare i passaggi più tecnici in modo fluido anche in salita. Ovviamente non manca la funzione Walk Assist, per i tratti dove è necessario spingere la bici a piedi. Le modalità possono essere impostate tramite il comando multifunzione che consente di visualizzare sul display tante altre informazioni.
Il display utilizzato nella Rail 9 è il Kiox, dotato di un sistema di aggancio magnetico al proprio supporto. Un display a colori da 1,9″ che oltre a visualizzare le modalità di assistenza e i dati relativi alla pedalata può essere collegato tramite connessione Bluetooth alla app eBike Connect di Bosch e scaricare i dati della pedalata per poterli analizzare. Grazie alla connessione è possibile anche sfruttare il GPS dello smartphone e trasformarlo in navigatore ma può essere collegato anche ad un cardiofrequenzimetro.
Il telaio è in alluminio Alpha Platinum, una lega di alluminio estrusa a freddo e rinforzata in diversi punti al fine di garantire la massima resistenza e mantenere il peso a livelli accettabili.
Le tubazioni, inoltre, vengono sottoposte a idroformatura e la successiva saldatura avviene mediante un particolare processo che riduce al minimo l’aspetto visivo della stessa saldatura. Il triangolo principale ospita un attacco per porta borraccia per tutte le taglie tranne che la S.
Come gli altri modelli Trek anche la Rail sfrutta per il telaio la tecnologia Straight Shot. Il tubo obliquo, infatti, è perfettamente dritto e non curvato in corrispondenza del tubo sterzo, a favore di una maggiore rigidità ma anche di un minor peso, vista la ridotta lunghezza della tubazione. Questa caratteristica è resa possibile dall’adozione dell’ormai noto sistema Knock Block ideato da Trek, una soluzione integrata al telaio che limita la rotazione del manubrio, consentendo di proteggere il tubo obliquo dagli eventuali impatti con la testa della forcella e il tubo orizzontale dagli impatti con il manubrio.
Lo schema di sospensione della Rail è il consueto ABP (Active Breaking Pivot) adottato da Trek. Un quadrilatero il cui fulcro principale è coassiale al mozzo posteriore, con l’obiettivo quindi di svincolare il lavoro della sospensione dall’azione frenante e garantire, così, un miglior controllo del mezzo.
Sul carro troviamo il Mino Link, un accoppiatore di regolazione posizionato nel punto di collegamento dell’ammortizzatore con il bilanciere. Girando questo dado è possibile modificare l’angolo di sterzo di circa mezzo grado (64,5° – posizione Low, 64,9° – posizione High), variando in tal modo anche le quote geometriche del mezzo.
La gamma Rail propone ben undici versioni, di cui sette con telaio in carbonio e quattro in alluminio. La Rail 9 da noi testata rappresenta il top di gamma delle versioni in alluminio ed offre un allestimento di tutto rispetto, considerato il prezzo. Già a partire dalle sospensioni, con la massiccia forcella RockShox ZEB Select+, che consente le regolazioni della compressione alle basse velocità e del ritorno.
L’ammortizzatore è un RockShox Super Deluxe Ultimate RT3, anche qui con possibilità di regolare il ritorno e la compressione su tre posizioni tramite una leva.
Ruote e gomme sono a marchio Bontrager (di proprietà di Trek). Le prime sono le Line Comp 30 con un cerchio da 29 mm di larghezza interna, 28 raggi a spessore costante e attacco J-bend e mozzi Boost.
Le gomme sono le aggressive SE5 Team Issue, da 2.4″ di sezione e 29″ di diametro in tutte le taglie, compresa la S qui in test.
Trasmissione SRAM GX Eagle a 12 velocità, quindi con cassetta pignoni 10-52T e corona da 34 denti.
Anche i freni sono a marchio SRAM. Troviamo infatti i Code R a doppio pistone e con dischi da 200 mm anteriore e 180 mm posteriore.
Non poteva mancare un posto guida a marchio Bontrager. Troviamo, infatti, l’accoppiata manubrio/attacco Bontrager Line, il primo da 780 mm di larghezza ed il secondo da 50 mm di lunghezza e con diametro di accoppiamento da 35 mm. Le manopole, anch’esse Bontrager, sono le XR Trail Elite a singolo collare di bloccaggio.
Il reggisella telescopico Bontrager Line Elite da 125 mm di escursione accoglie la sella Bontrager Arvada.
Specifiche
Telaio: | Alluminio Alpha Platinum |
Escursione ant.: | 160 mm |
Escursione post.: | 150 mm |
Forcella: | RockShox ZEB Select+ |
Ammortizzatore: | RockShox Super Deluxe Ultimate RT3 |
Comando cambio: | SRAM GX Eagle, 12v |
Cambio: | SRAM GX Eagle |
Guarnitura: | SRAM X1 1000, 34T |
Cassetta pignoni: | SRAM Eagle XG-1275, 10-52T |
Catena: | SRAM GX Eagle |
Freni: | SRAM Code R, 200/180 mm |
Ruote: | Bontrager Line Comp 30 – 29c – 28 raggi – 15×110 mm/12×148 mm |
Coperture: | Bontrager SE5 Team Issue 29 x 2.60″ |
Manubrio: | Bontrager Line, 780 mm larghezza, 35 mm diametro, 27,5 mm rialzo |
Manopole: | Bontrager XR Trail Elite |
Attacco manubrio: | Bontrager Line, 50 mm lunghezza |
Serie sterzo: | FSA, integrata |
Reggisella: | Bontrager Line Elite, 125 mm escursione |
Sella: | Bontrager Arvada |
Motore: | Bosch Performance Line CX, 85 Nm |
Batteria: | Bosch PowerTube, 625 Wh |
Display: | Bosch Kiox |
Peso: | 23,8 kg (taglia S, senza pedali) |
PREZZO: | € 7.179,00 |
Geometrie
Taglie disponibili: | S-M-L-XL |
Piantone: | 394-445-495-546 mm |
Angolo sterzo: | 64,9° (High) / 64,5° (Low) |
Angolo piantone: | 75° |
Orizzontale virtuale: | 587-611-633-665 mm (High) / 588-613-634-666 mm (Low) |
Altezza movimento centrale: | 344 mm (High) / 339 mm (Low) |
Tubo sterzo: | 105-105-110-120 mm |
Carro posteriore: | 447 mm (High) / 448 mm (Low) |
Reach: | 425-450-470-499 mm (High) / 420-445-465-495 mm (Low) |
Stack: | 623-622-627-636 mm (High) / 626-626-630-639 mm (Low) |
Standover: | 748-778-767-780 mm (High) / 743-773-762-775 mm (Low) |
Interasse: | 1195-1220-1243-1277 mm (High) / 1196-1221-1243-1278 mm (Low) |
Info: www.trekbikes.com
In sella
La seduta si è rivelata comoda fin dalla prima uscita, essendo ben centrata grazie ad un angolo piantone verticale che non costringe ad una posizione troppo arretrata. Avrei, però, preferito trovare un manubrio un po’ meno largo per una taglia S e magari anche ruote di diametro inferiore. Il display l’ho trovato di facile lettura e il comando a pulsanti molto pratico e intuitivo nell’utilizzo.
Le regolazioni dei SAG di forcella ed ammortizzatore sono assistite da una pratica calcolatrice presente sul sito di Trek, con la quale è possibile ottimizzare la taratura in base al proprio peso in assetto di guida. Utilizzando questa procedura sono riuscita ad impostare dei valori di SAG che si sono rivelati abbastanza validi come punto di partenza e che successivamente ho affinato sul campo in funzione dei percorsi affrontati.
In pianura
Come avviene di solito con una eBike, la spinta sui pedali viene regolarizzata dalla presenza del motore e anche in questo caso non si avvertono fastidiose oscillazioni del carro che con una muscolare richiederebbero invece l’attivazione della piattaforma stabile di pedalata. Il motore, inoltre, dosa bene il supporto fornito alla spinta sui pedali, non facendo mai avvertire esitazioni o tentennamenti e la Rail avanza senza farsi rallentare dagli ostacoli sfoggiando un comfort elevato, forte delle sue escursioni generose e delle gomme di ampia sezione.
Con una taglia piccola, un biker di statura ridotta e quindi anche di peso ridotto potrebbe trovare l’impianto frenante a 4 pistoni fin troppo potente, come è capitato a me. Occorre, quindi, imparare a dosare i freni fin da subito in modo da evitare bloccaggi indesiderati, considerato anche il diametro elevato dei dischi.
In curva
La Rail risulta uno dei mezzi più bilanciati e divertenti da guidare nelle curve e nei veloci cambi di direzione. Nei tornanti e, in generale, nei single-track più tortuosi paga un po’ lo scotto del lungo interasse, sebbene il movimento centrale non troppo alto da terra aiuti in questi frangenti. Si può guadagnare qualcosa impostando il Mino Link sulla posizione High, in modo da chiudere leggermente l’angolo di sterzo ed avere come risultato un mezzo un po’ più reattivo.
In salita
In questi frangenti ci si gode l’assistenza fornita dal motore Bosch, soprattutto quando si imposta la modalità eMTB per affrontare le salite più ricche di ostacoli, dove di norma sono richieste buone doti di equilibrismo. E senza tanti pensieri sull’autonomia, visto che con una batteria così se non si esagera si riesce tranquillamente a girare per tutta la giornata.
La Rail perde difficilmente l’aderenza necessaria a scalare i tratti più ripidi, grazie anche al mordente delle gomme ed al lavoro della sospensione. E’ conveniente spendere un po’ di tempo per settare al meglio la pressione delle gomme, visto il notevole volume d’aria a disposizione che, se non ben impostato, potrebbe innescare fastidiose risposte elastiche impattando ostacoli importanti.
In discesa
In questo contesto la Rail sfodera un rendimento e una sicurezza ben al di sopra delle aspettative. La rigidità torsionale del telaio, il grip delle gomme e l’ottimo lavoro svolto dalla sospensione, non solo quella posteriore ma anche l’ottima forcella, rendono il mezzo inarrestabile su ogni fondo.
Man mano che la velocità aumenta la Rail si trova sempre più a suo agio e qui i suoi potenti freni servono davvero ad arrestarla, se necessario, visto che praticamente nessun ostacolo ci riesce.
Conclusioni
La Rail brilla per la confidenza che è in grado di ispirare al biker che la guida. Lo fa in forza di un eccellente bilanciamento, un’ottima sospensione e una motorizzazione sempre pronta, che nell’insieme consentono di cavarsela splendidamente anche nelle sezioni più impegnative del percorso, sia in arrampicata che in discesa. Il prezzo della versione in test è, chiaramente, non alla portata di tutti ma accontentandosi si può optare per una versione più abbordabile perdendo qualcosa solo in termini di allestimento.