Ibis dopo aver introdotto la Mojo non perse tempo dieci anni fa ad affiancare a questa piattaforma all mountain da 140 mm di corse una sorella maggiore, la Mojo HD appunto, dotata di maggiori escursioni, ovvero da 160 mm al posteriore e a scelta tra 180 e 160 mm anteriormente.
Il telaio, in fibra di carbonio, richiamava il design della sorella minore, così come la sospensione basata su uno schema DW-Link, quindi con l’obiettivo di svincolare il lavoro della stessa dall’azione della pedalata e della frenata.
A tutto vantaggio, quindi, dell’efficienza di pedalata, quest’ultima garantita anche da un carro robusto e dotato di cuscinetti angolari e con doppia fila di sfere.
A catalogo la Mojo HD era proposta in due allestimenti con l’aggiunta anche del solo telaio con ammortizzatore Fox a scelta tra DHX Air e RP23.
Geometrie
| Taglie disponibili: | S-M-L-XL |
| Angolo sterzo: | 67° |
| Angolo piantone: | 71° |
| Orizzontale virtuale: | 564-587-605-625 mm |
| Altezza movimento centrale: | 351 mm |
| Tubo sterzo: | 94-103-118-134 mm |
| Carro posteriore: | 435 mm |
| Standover: | 715-758-760-770 mm |
| Interasse: | 1093-1114-1134-1156 mm |
Pro
Al di là dell’efficienza in pedalata effettivamente garantita dallo schema di sospensione in uso, la Mojo HD dimostrava anche una buona capacità di affrontare le discese più veloci, forte di un ottimo bilanciamento globale che dava l’impressione di avere a disposizione escursioni anche maggiori del reale.
Contro
Se montata con forcella da 180 mm di corsa la Mojo HD risultava un po’ pigra nei tratti più lenti e guidati, sebbene fosse difficile trovarne in un bike park, visto che chi montava questo tipo di forcella difficilmente utilizzava poi la Mojo HD in un ambito molto diverso.
