Marco Melandri, Pippo Marani e Stefano Migliorini si conoscono da quasi trent’anni, da quando insieme correvano in BMX. Marco era il più piccolo e nessuno immaginava la sfavillante carriera che avrebbe poi intrapreso nel mondo della moto. All’epoca, seguiva con ammirazione Stefano “Miglio”, più grande di lui, laureatosi Campione del Mondo di BMX a 17 anni e fuoriclasse della disciplina. Pippo, il più vecchio, era già allora una figura di riferimento dell’ambiente DH e Gravity.
Marco è diventato Campione del Mondo della classe 250, Stefano, dopo essere stato per anni un pro della DH, oggi ha creato THOK. Pippo è il custode della storia della MTB italiana, è il più famoso trail builder nazionale, conosciuto nel mondo per i suoi tracciati di DH come la temutissima “Black Snake”, che ha messo in riga tutti i biker più famosi.
Marco, Pippo, Miglio: la vita li ha portati su strade diverse, ma la comune passione per la bici li ha fatti rincontrare a Commezzadura (TN), ora che Marco ha lasciato anche la SBK ed ha deciso di tornare in bici. In e-mtb per essere precisi, e non una a caso ma la THOK, quella del Miglio, che da piccolo lo portava in giro, caricandoselo sulle spalle.
Marco vuole provare la Black Snake: è la sua prima volta sul percorso tracciato da Pippo per i pro. Stefano su questa pista invece ci è cresciuto e si è formato come biker.
Ognuno è in sella ad una THOK.
Marco è sulla sua MIG, quella che usa per allenarsi e gareggiare nelle competizioni di ebike. Geometrie e dotazioni sono per la gran parte di serie: Marco ha customizzato la MIG con sospensioni SUNTOUR con SAG al 30% (molto morbido visto il suo peso), cambio SRAM X01 a 12 velocità -11/50 al posteriore, freni SRAM Code, gomme Schwalbe “Magic Mary”, caratterizzate da mescola morbida, carcassa da DH, con all’interno Tecnomousse e pressione 1.2 bar all’anteriore e 1.5 al posteriore. Il motore è lo SHIMANO E8000, con setting: BASSO sull’assistenza ECO per non consumare troppa batteria; MEDIO su TRAIL per supportare la pedalata senza influire troppo sul gesto atletico; ALTO sul BOOST, per oltrepassare con prepotenza i punti più ripidi e tecnici senza disperdere energie fisiche preziose.
Pippo oggi prova la nuova MIG 2.0, presentata da THOK a giugno. La taglia M che gli ha portato Miglio è grande per lui, ma essendo il capo dei “randagi” (le glorie della DH italiana degli anni ‘90) è abituato a “raidare a vista” e ad adattarsi a tutte le condizioni. Si fa andare bene anche il SAG, un pò troppo morbido per il suo peso. Stefano, infine, è sulla sua TK01 LTD ed approfitta della discesa per provare nuovi componenti da utilizzare nella TK01 di serie, primo fra tutti il nuovo motore SHIMANO EP8 appena consegnatogli dai giapponesi.
Al cancelletto di partenza, simbolo del mondo bike di Val di Sole, che riproduce un piccolo chalet tipico di quelle zone, c’è un po’ di tensione. Il tracciato mette soggezione, ma la testa è sempre quella dei ragazzini di trent’anni fa. Quindi i tre, uno dopo l’altro, si lanciano fuori dallo starter.
Marco e Stefano superano di slancio il primo road gap e si inoltrano nel bosco, seguiti da Pippo che con più calma si gode il percorso. Questo primo tratto è caratterizzato da ostacoli naturali: salti, pietre, buche e curve ripide spesso in contropendenza, che mettono a dura prova i tre. Stefano e Marco faticano ma portano a casa il risultato: hanno ben personalizzato il settaggio delle loro biciclette. Marco usa la MIG da un anno e sa che può affrontare la discesa in sicurezza, grazie al baricentro basso ed al carro corto, che lo aiuta ad uscire con agilità dalle curve più chiuse e ripide. Stefano ha finalmente la possibilità di testare la TK01 su un percorso davvero impegnativo. Fa lavorare a fondo le sospensioni enduristche, che risultano essere una manna dal cielo soprattutto nello “scassato brutto”. La nuova geometria allungata della THOK, TCG Plus, con standover ribassato, rende la bici stabile e maneggevole, e la zona sterzo, con il nuovo head tube tapered 1.8, assicura precisione di guida e quindi sicurezza e divertimento.
Pippo li segue soddisfatto, godendo nell’osservare i suoi due pupilli scendere dal suo tracciato.
La testa si sarà anche fermata a 30 anni, ma il fisico? Alla “Teo Dog Stone”, il tratto più tecnico, famoso per gli alti scaloni naturali sconnessi e gli intrecci di radici e roccioni, forse è meglio fermarsi per valutare con lucidità dove passare…
Dopo la “Teo Dog Stone” i tre affrontano a fuoco il tratto del rock garden (scelta eroica ma sicuramente poco prudente) e “Prà dei Moser”, che porta al salto “dell’ecatombe”, così chiamato perché atterra su una compressione che spara in alto. E’ tristemente famoso per aver messo fuori gioco molti atleti durante le gare di Coppa.
Si vede che Marco “ha pelo” ed è avvezzo alla velocità: affronta tutti gli ostacoli in sella, salta senza paura, a volte guidato da Stefano che, anche grazie all’escursione da 170 mm della TK01, è più facilitato nell’affrontare questo tipo di percorso, decisamente estremo.
La Black Snake non dà tregua: breve tratto in piano e poi via, dentro il “The Hell” (“l’inferno”- il nome la dice lunga) e, a seguire, il “Pippo Jump”, che porta alle curve finali prima dell’arrivo. La prima da affrontare è la “Corner Hill”, che deve il suo nome all’aver fatto perdere a Sam Hill il mondiale nel 2008, quando era Campione del Mondo in carica. La compressione l’ha sparato fuori dal tracciato.
Poi c’è il rettilineo finale e il salto nel traguardo.
L’adrenalina è al massimo: Stefano, Marco e Pippo ridono e si sfottono a vicenda, sono gasatissimi e soddisfatti per aver concluso uno dei percorsi di Downhill più duri al mondo.
Le THOK si sono comportate bene e Stefano ha anche scelto alcuni componenti per la versione TK01 di serie.
Per chiudere c’è la birra sciacquando le bici, mentre tornando i ricordi di un tempo e l’eccitazione scema piano piano.