Splendida giornata quasi autunnale: finalmente si torna a pedalare e la scelta è caduta ancora una volta sull’amata Valsusa. Oggi il piatto forte è la discesa dal sentiero 558 che dalla borgata Trucco riporta a Susa: è una gita classica del cicloescursionismo di media valle, ideale proprio in questo periodo dell’anno essendo completamente esposta a sud. Diciamo subito che la discesa non è  facile: anzi è decisamente difficile, pur non essendo mai pericolosa ed esposta.  Si svolge su vecchie mulattiere lastricate e rocciose e richiede una guida molto attenta e decisa, oltre ad un impegno fisico notevole: scordatevi il flow, insomma, e non provate nemmeno ad avventurarvi su questo tracciato senza un mezzo meccanico adeguato!

Però quando si arriva alle porte di Susa di fronte alla bella chiesetta dedicata alla madonna del Rocciamelone la soddisfazione è davvero tanta!

Si parte proprio dal centro di Susa, dagli ampi parcheggi in prossimità della stazione ferroviaria. Si seguono le indicazioni per Monpantero e La Riposa, imboccando ben presto lo stretto nastro di asfalto che sale alle spalle della città verso il Rocciamelone, tremila metri più in alto…

Ci aspettano quasi 15 km di salita: la strada è di chiare origini militari, e quindi le pendenze sono costanti, mai particolarmente ostiche: forse un po’ noioso il tratto iniziale, ma una volta svoltati verso Seghino ed iniziata la parte sterrata si viene ben presto avvolti dal bosco che in questo periodo offre il meglio sotto l’aspetto cromatico.

Lunghi rettilinei collegano i rari tornanti e si sbuca di nuovo poi sull’asfalto della strada principale che sale a La Riposa.

Con un ultimo e bellissimo tratto estremamente panoramico si raggiunge infine il chiaro bivio posto a quota 1750 mt per il Trucco, che si raggiunge in poche centinaia di metri in discesa.

La borgata, disabitata in questo periodo, è fatta da diversi nuclei di baite poste in spettacolare posizione a picco sulla sottostante vallata: durante il periodo estivo funziona anche un piccolo punto di ristoro/rifugio. Fa decisamente caldo, si sta benissimo in maglietta e un riposino è d’obbligo prima di affrontare la discesa.

Le danze cominciano immediatamente, attraversando le strette vie della borgata per imboccare poi il sentiero vero e proprio, segnalato con un “558” disegnato di rosso su un masso. Da qui in poi è impossibile sbagliare strada e ha inizio la vertiginosa picchiata verso valle.

Il sentiero va affrontato con decisione, e non lascia mai un attimo di respiro: faticoso, ma di grande soddisfazione. La prima parte è la più impegnativa, poi verso la borgata Seghino troviamo tratti decisamente più facili. Si sbuca con un ultimo entusiasmante tratto di mulattiera lastricata alle porte di Susa, proprio al fianco della bella chiesetta del Rocciamelone. Bellissima discesa, mi sono proprio divertito: a mio parere e per le mie capacità tecniche rappresenta il limite oltre il quale il divertimento lascia il posto al “ravanamento”… Chi si trova a suo agio su questo tipo di terreno può provare i sentieri gemelli 559 e 560, sempre in zona e decisamente più impegnativi! Siete avvisati…

Testo e foto di Fabrizio Godio