Cristian Cominelli ha concluso in bellezza la scorsa stagione, portando a casa prima la Sinalunga Bike e poi conquistando la maglia rosa al Giro d’Italia ciclocross, senza contare poi, nella stessa disciplina, il 4° posto ai Campionati Italiani e buoni piazzamenti agli Europei e ai Mondiali. Quest’anno è passato allo Scott Racing Team e non vede l’ora di riconfermare le prestazioni del 2019.
Età: 32 anni.
Vive a: Bienno in Vallecamonica (BS).
Musica preferita: pop.
Hobby: cucinare.
Percorso preferito: Capoliveri Legend Cup (LI).
MTB-VCO: Ciao Cristian, i nostri lettori sono curiosi di sapere quando e perché hai cominciato ad andare in mountain bike.
Cristian Cominelli: Sono nato in una famiglia dove lo sport è una tradizione e seguendo le orme di mio padre ho cominciato ad appassionarmi all’atletica leggera, che ho alternato al ciclismo fino a 17 anni quando ho dovuto fare una scelta che ha segnato la mia vita perché da allora sono riuscito con sacrificio a trasformare quella che era da ragazzino solamente una grande passione in un lavoro fantastico!
MBV: Qual è stata la tua prima gara e che risultato hai ottenuto?
CC: La mia prima gara di mtb risale al 2001 quando partecipai ad una gara provinciale nel bresciano grazie all’invito della squadra del mio paese, US Sellero Novelle, per provare un’esperienza nuova. E arrivò a sorpresa anche la prima vittoria.
MBV: La scorsa stagione hai concluso ottimamente vincendo prima la Sinalunga Bike e poi ti sei lanciato nel ciclocross dove hai raccolto diverse soddisfazioni. Dopo il 24° posto agli europei di Silvelle hai conquistato infatti il successo finale al Giro d’Italia di ciclocross. Ti aspettavi la conquista della maglia rosa?
CC: Sinceramente è arrivata in maniera inaspettata avendo dovuto saltare la prova di apertura; ho costruito il successo finale grazie alle tre vittorie ottenute in una settimana a cavallo tra ottobre e novembre, che è stato il periodo migliore di condizione psicofisica della stagione; erano molti anni che la inseguivo e la considero una delle vittorie più significative della mia carriera.
MBV: Subito dopo hai sfiorato il podio ai campionati italiani ciclocross di Schio. Come è andata lì?
CC: Schio invece è stata la delusione più grande della stagione per l’ennesima medaglia di legno; purtroppo mi sono trovato in difficoltà su un percorso molto articolato con poca possibilità di esprimere l’ottima condizione con cui mi ero presentato e solamente nel finale avevo trovato il ritmo per avvicinare il podio.
MBV: Poi ai mondiali di Dubendorf hai sfiorato la top 30. Cosa ci racconti di quella gara?
CC: È stata una gara pazzesca, una delle più dure ma tra le più emozionanti che abbia vissuto; poter vestire la maglia della nazionale italiana ad un campionato del mondo è già un sogno ma è molto difficile riuscire a respirarne l’atmosfera. Quest’anno sia per la tranquillità con cui mi sono presentato sia per la vicinanza della mia famiglia mi sono goduto ogni istante e le condizioni estreme del tracciato hanno reso la giornata indimenticabile al di là del risultato.
MBV: Qual è la gara del calendario italiano marathon che ti piace di più?
CC: Sicuramente la Capoliveri Legend Cup per i tantissimi single track con una vista mozzafiato sul mare.
MBV: Cosa ti passa per la testa quando sei sulla start line?
CC: Normalmente quando riesco a trovare il giusto mix tra tranquillità e tensione vivo le giornate migliori ma non è semplice gestire le emozioni e per questo cerco di rivedere mentalmente le parti del percorso che potrebbero essere decisive e di trasmettermi sensazioni positive.
MBV: Normalmente quanto tempo dedichi all’allenamento?
CC: Non c’è mai una settimana uguale ad un’altra e soprattutto la preparazione non si limita alla sola uscita in bici ma anche lavori di palestra e corpo libero, al giusto recupero ed una buona alimentazione. Quindi per me essere degli atleti richiede sacrifici e attenzioni durante l’intera giornata.
MBV: Domanda a bruciapelo: perché proprio le marathon?
CC: Sono cresciuto alternando ciclocross e cross country ma con il passare degli anni la trasformazione dei percorsi XC mi ha allontanato da questo mondo proprio per le mie caratteristiche e mi ha fatto scoprire una nuova disciplina dove potermi esprimere ad alto livello e divertire.
MBV: Ci descrivi la bici che utilizzi in questa stagione?
CC: Scott ci ha messo a disposizione sia la Scale RC 900 WC che la Spark nella stessa versione, di cui mi sono veramente innamorato per rigidità e comfort allo stesso tempo. Componentistica Syncros che ci fornisce anche le ruote monoscocca in carbonio Silverton SL montate con coperture Schwalbe, guarnitura e cambio SRAM AXS, forcella RockShox, freni Braking INCAS 2.0… delle bici da sogno insomma!
MBV: Pensi che ci sia ancora la possibilità, per quest’anno, di esprimersi a livello agonistico? Quali obiettivi ti eri posto per quest’anno?
CC: Purtroppo più passano i giorni e le possibilità di svolgere una stagione dignitosa diventano sempre meno, ad oggi non abbiamo nessuna certezza per quanto riguarda le nostre gare e per questo motivo è impossibile darsi degli obiettivi precisi. Una notizia degli ultimissimi giorni che mi ha dato morale è l’assegnazione del titolo tricolore all’Isola d’Elba il prossimo 10 ottobre che, come vi ho detto in precedenza, è anche il mio tracciato preferito… sognare non costa nulla!
MBV: Grazie dell’intervista Cristian ed in bocca al lupo per questa stagione agonistica!
CC: Grazie mille a voi per lo spazio dedicato e speriamo di incontrarci presto sui campi gara.