COMUNICATO STAMPA
Manca ormai meno di un mese alla seconda e ultima tappa italiana della IXS European Downhill Cup. Pila, località turistica della Valle d’Aosta, si sta preparando ad accogliere i funambolici piloti che scenderanno a tutta velocità dalla spettacolare e unica “Renato Rosa”, tirata a lucido dallo staff della Pila Spa, diretto da Mauro Cornaz, e dal campione di downhill e tracciatore Corrado Herin.
Intanto a Pila tanti “downhiller” hanno già testato i 2.600 metri del percorso di gara. Anche Francesco Colombo, campione italiano ed europeo Juniores nel 2013, ha raggiunto la Valle d’Aosta per allenarsi e scoprire il “track” disegnato da Corrado Herin. La sua partecipazione alla IXS Cup di Pila è ancora in forse a causa di concomitanti impegni con la Coppa del Mondo, ma intanto ne ha approfittato per ispezionare il percorso e ascoltare qualche preziosissimo consiglio di Herin.
Il tracciato non presenta particolari novità rispetto alle passate edizioni. Si parte dai 2311 metri dell’arrivo della seggiovia Chamolé e ci si immette subito nella prima variante di Coppa del Mondo, una zona con salti e sassi (naturale), abbastanza tecnica ed estremamente spettacolare anche per il pubblico. Si esce da una variante e si entra subito nell’altra (IXS), realizzata nel 2011 e ormai assestata. Qui, i piloti troveranno un percorso lento con sassi, radici e qualche passerella in legno. Successivamente si entra nella parte vecchia e si attraversa per la prima volta la pista da sci: una zona aperta, utile per rifiatare. Subito dopo ecco la seconda variante di Coppa del Mondo. Qui la fatica inizia a farsi sentire. È una zona non troppo difficile dove però è importante guidare bene. Si arriva all’intermedio e ci si immette nuovamente sulla pista da sci: sponde, compressioni e salti solleciteranno ancora una volta i concorrenti.
Nella seconda parte aumenta la velocità ed è necessario continuare a pedalare e rilanciare l’azione. È una zona in cui la stanchezza inizia a farsi sentire «Chi non riesce a dosare le energia qui paga dazio. Bisogna prendere un bel ritmo» dice Herin. L’ultima parte presenta curve in sottobosco, un toboga, il doppio salto (sempre affollato dal pubblico), il salto finale e lo shuss che immette sul traguardo.
Un percorso davvero entusiasmante e misto, con zone veloci e tecniche, passaggi semplici e impegnativi, salti, paraboliche e compressioni. «La zona Ixs è una delle più difficili – ha detto Francesco Colombo in ricognizione -. Se piove diventa tosto mantenere la traiettoria. Dopo la seconda variante di CdM è tutto un pelo più semplice, ma se sbagli l’ingresso arrivi lento e ti giochi la gara. Portar fuori velocità dalla variante di Coppa del Mondo è fondamentale per fare il tempo».