Dalla collaborazione tra l’italiana Vittoria e Tannus, produttore coreano di pneumatici solidi, ovvero privi di aria all’interno, circa due anni fa è nato Armour, un inserto per gomme a protezione da forature e stallonamenti, che poi Tannus ci ha inviato per un test di lunga durata.

DESCRIZIONE

Armour è prodotto con schiuma a base polimerica, sfruttando una versione più morbida e leggera del materiale espanso a celle chiuse adottato dai pneumatici Tannus. E’ stato pensato per essere posizionato tra la camera d’aria e la copertura, per fornire un ulteriore livello di protezione contro le forature e le pizzicature.

Il profilo di Armour ha uno spessore di circa 15 mm al di sotto del battistrada mentre sui fianchi lo spessore si riduce a circa 2-3 mm. In tal modo l’inserto fornisce anche un effetto ammortizzante intorno alla camera d’aria in modo da assorbire parte degli urti provenienti dal fondo.

Armour consente l’utilizzo di pressioni molto basse senza rischio di stallonamento della gomma. Inoltre, in caso di foratura irreparabile l’inserto è in grado di consentire il proseguimento della pedalata fino a casa a velocità ridotta (il produttore consiglia di non superare i 10-15 km/h) senza rischiare di rovinare il cerchio.

Armour è disponibile nei tre diametri ruota, ma anche in versioni da 24″, 20″ e 700, inoltre per ciascun diametro propone diverse misure a seconda della sezione della gomma. Il peso da noi rilevato del singolo inserto, nella versione 29″ x 1.95″-2.50″, è stato di 335 grammi. La coppia di inserti è in vendita al prezzo di € 69,80. Su Amazon li trovate in offerta a questo link.

Info: tannusitalia.it

IL TEST                                                                                                     di Amedeo Liguori

L’installazione dell’Armour è stata più facile di quanto immaginavo. Solitamente, infatti, l’aggiunta di un inserto all’interno di una gomma con camera d’aria rende il montaggio difficoltoso, visto che rimane ben poco spazio di manovra. In questo caso ho dovuto solo avere l’accortezza di mantenere l’inserto in posizione mentre tallonavo la gomma sul cerchio, in modo da non piegare il bordo inferiore dell’Armour, che deve invece aderire bene alla gomma, con un po’ di attenzione comunque non è difficile riuscirci.

Capire quale pressione ottimale utilizzare richiede un po’ di tempo. Sono partito da una riduzione di 0,3 bar rispetto al consueto e già dai primi metri ho notato la differenza di aderenza delle gomme al terreno dovuta alla minore pressione utilizzata rispetto al solito. Ho sperimentato valori ancor più bassi, ma è comunque opportuno trovare il giusto compromesso tra grip e resistenza al rotolamento, avendo notato che una pressione estremamente bassa seppure aumenti il grip tende a diminuire in salita la scorrevolezza della ruota, essendo già gravata dal peso aggiuntivo dell’inserto.

Ci si rende, in effetti, conto che con l’aggiunta di un inserto da oltre 300 grammi ad una gomma già comprensiva di camera d’aria la quantità di peso complessiva della ruota diventa notevole, tuttavia visto che lo stesso inserto è in grado di assorbire buona parte del carico di impatto e fornire allo stesso tempo anche una protezione aggiuntiva per la camera d’aria, è possibile utilizzare anche una copertura più leggera in modo da contenere il peso finale.

Su fondo roccioso ho notato immediatamente l’elevata capacità di assorbimento dell’Armour. Sembra, infatti, di avere a disposizione un vero e proprio cuscino sotto le gomme, visto che ad ogni impatto con un ostacolo dal bordo tagliente si avverte un rumore diverso dal solito e che infonde maggior sicurezza. Ne risulta anche un minore affaticamento per braccia e mani, soprattutto percorrendo tratti ricchi di ostacoli importanti.

L’Armour non fa avvertire nessun tipo di rimbalzo nell’impattare gli ostacoli, dando quindi la sensazione di assorbire gli urti senza perdere in stabilità, un fattore importante per un inserto da pneumatico. Inoltre, considerato l’utilizzo di pressioni più basse, nell’affrontare le curve non ho mai avvertito alcun effetto di deriva laterale, il che è andato a tutto vantaggio della precisione di guida.

In aggiunta alle caratteristiche di smorzamento ho apprezzato anche l’elevata sensazione di sicurezza che l’Armour è in grado di garantire, per quanto riguarda la protezione dalle forature e dagli stallonamenti a seguito di impatti violenti. Nel lungo periodo di test non mi è mai capitato di rilevare forature o stallonamenti di alcun tipo, anche utilizzando pressioni particolarmente basse, inoltre a fine test non ho rilevato segni di impatti violenti sui cerchi. Giusto per metterlo alla prova ho simulato una rilevante foratura sgonfiando una gomma, constatando la capacità del sistema di consentire la pedalata senza alcun problema, ovviamente riducendo la velocità.

A chi consigliamo, dunque, il Tannus Armour? Senza dubbio ai biker che non si sono ancora abituati alle gomme in modalità tubeless e che quindi utilizzano ancora la camera d’aria e non badano tanto al peso, anche perché magari non percorrono lunghe salite, ma che vorrebbero godere di un maggior assorbimento di vibrazioni e impatti, oltre che di una maggiore sicurezza che questo inserto è senz’altro in grado di garantire rispetto alla sola camera d’aria o alla sola gomma tubeless.