Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani (ACCPI) si è riunito martedì 7 aprile in videoconferenza per fare il punto sull’emergenza Covid-19 e confrontarsi direttamente con i propri associati su come affrontare i problemi con i quali si stanno e dovranno interfacciarsi a causa della pandemia globale.

Tra i vari argomenti si è anche discusso molto su quando si potrà tornare ad allenarsi su strada e per questo si è deciso di inviare una lettera ai Ministri per le Politiche giovanili e lo Sport Vincenzo Spadafora, della Salute Roberto Speranza e del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo chiedendo loro di inserire gli atleti di vertice nazionale nelle categorie di lavoratori che, se ci sarà un’apertura dopo Pasqua, potranno tornare a svolgere la propria attività.

«Riteniamo indispensabile fare una richiesta formale al governo perché prenda in considerazione la peculiarità del nostro sport e dia la possibilità, ai nostri atleti, di riprendere il loro lavoro inserendoli nel prossimo DPCM. Ovviamente non dimentichiamo il dramma di vite umane che ogni giorno questo virus ci sta portando via, lasciando nella sofferenza tantissime famiglie. Sarebbe inappropriato, in questo momento, pensare alle gare, alla gioia e al momento di festa che una manifestazione sportiva rappresenta. A questo penseremo più avanti ma già ora dobbiamo tutelare i nostri ragazzi e ragazze, che con il loro lavoro devono mantenere la propria famiglia, per questo d’accordo con la Federazione Ciclistica Italiana abbiamo atteso il momento propizio per far sentire la nostra voce» spiega Salvato che è costantemente in contatto con il presidente FCI Renato Di Rocco, che oggi si dovrebbe confrontare direttamente con Spadafora e, ancora una volta, si farà portavoce del gruppo.

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Poiché dal contenuto dell’incontro sembrava che la richiesta riguardasse solo i professionisti del ciclismo su strada e non anche quelli della mountain bike, la cosa ci aveva lasciato quantomeno perplessi.

Abbiamo, quindi, chiesto chiarimenti sia all’ACCPI che al Presidente della Federazione Ciclistica Italiana in merito a questa decisione, chiedendo a questo punto di valutare la possibilità di estendere anche ai professionisti della mountain bike la richiesta che verrà formulata al Governo.

E’ di pochi minuti fa la risposta del Presidente della FCI, Renato Di Rocco, il quale ci ha rassicurato di aver inserito nella richiesta in argomento anche il settore fuoristrada, sebbene dall’incontro con il Ministro sembrerebbe che la situazione preveda ancora il fermo per almeno altri 15 giorni. In ogni caso restiamo in attesa della pubblicazione del nuovo decreto. Abbiamo comunque apprezzato la prontezza della risposta del Presidente della FCI alla nostra richiesta e soprattutto l’interesse che la Federazione ha posto nei riguardi del mondo del fuoristrada in questo delicato momento.