Il Consiglio federale della Federazione Ciclistica Italiana, che si è tenuto, in conference call, mercoledì pomeriggio, il primo in questo periodo di emergenza, si è aperto con il ricordo di Gian Carlo Ceruti, presidente della FCI dal 1997 al 2005, scomparso proprio ieri, e di tutte le vittime di Convid-19.
“Le notizie in questi ultimi giorni autorizzano a sperare in una stabilizzazione della diffusione del virus – ha detto il presidente Di Rocco nelle comunicazioni iniziali – ma non possiamo non rivolgere il nostro primo pensiero alle tante vittime e alle loro famiglie. Da parte nostra continuiamo a garantire la nostra missione, mettendo sempre nuove energie per immaginare come ripartire.”
Quindi il Presidente ha illustrato al Consiglio le risultanze delle conference call tenute con UCI e tutti i soggetti coinvolti nell’attività internazionale: “E’ chiara l’intenzione, nel ridisegnare i calendari internazionali, da parte dell’UCI di privilegiare Grandi Giri e Classiche Monumento.”.
Lo spostamento dei Giochi Olimpici di un anno permette di organizzare meglio il calendario 2020, che comunque non potrà ripartire, per quanto riguarda l’Italia, prima del 1° giugno. “Valuteremo la situazione sanitaria ogni 15 giorni – ha ricordato il Presidente – per essere pronti lì dove si dovessero presentare le condizioni per ricominciare.”
Per quanto riguarda i Giochi, è stato ricordato che rimangono confermate le qualificazioni strada e pista, mentre sono ancora aperte quelle per Bmx Race e BMX Freestyle. Questo imporrà alla Federazione interventi straordinari per il potenziamento di impianti sportivi specifici. Per il BMX Race si dovrà intervenire sull’adeguamento di alcune piste esistenti di alta specializzazione. Per il BMX Free Style è indispensabile la realizzazione di almeno un impianto olimpico, che sarebbe il primo in Italia, con un costo stimabile di circa 250.000. In questa ottica, Di Rocco ha ricordato al Consiglio gli ultimi colloqui avuti con il presidente di Sport e Salute, dott. Vito Cozzoli, che è stato informato non solo delle emergenze economiche sopraggiunte a causa della pandemia, ma anche della necessità di proseguire nella realizzazione degli impianti già avviata, come il caso del Velodromo di Spresiano, la realizzazione del secondo stralcio dei lavori al Velodromo di Montichiari, le cui disponibilità finanziarie sono trattenute nel finanziamento di Sport e Periferie, e la riapertura del Velodromo di Marcianise (Caserta), una realtà strategica per il centro sud, in un territorio a forte disagio giovanile, per ridare entusiamo e garantire impegno ai tanti giovani e società campani e delle Regioni confinanti.
Per quanto riguarda i calendari si è ipotizzato di allungare la stagione agonistica fino al mese di novembre, considerate anche le condizioni meteo verificatesi in analogo periodo negli anni passati nel nostro Paese.
E’ seguita un’ampia e partecipata valutazione della situazione attuale da parte dei Consiglieri, che hanno sottolineato la necessità di sostenere le società e i calendari nel momento che si presenteranno le condizioni di riprendere l’attività. Ora si seguono le situazioni su più scenari.
La Federazione, per quanto riguarda gli aspetti economici, ha inviato al Ministero, tramite Sport e Salute, un dettagliato report sui danni derivanti dal blocco dell’attività. Danni per ora ancora difficilmente quantificabili, data l’incertezza sul ritorno alla normalità, ma di cui è possibile fare una prima stima. Per questo motivo la Federazione, attraverso i propri Comitati Regionali, ha avviato un dettagliato monitoraggio delle necessità e delle difficoltà del territorio.
L’annullamento delle gare anche nei prossimi mesi provocherà il blocco di circa 1600 gare, con un possibile mancato introito di tasse federali di circa il 50% rispetto a quanto preventivato, oltre alla forte sofferenza da parte di tutte le società sportive per l’indotto legato alla organizzazione degli eventi (palchi, transenne, cambio ruote, amplificazione, produzioni televisive, personale addetto alla gestione ed alla sicurezza degli eventi).
Da valutare, dal punto di vista federale, anche il calo delle affiliazioni e dei tesseramenti per il resto della stagione e sicuramente per il periodo di lockdown. Così come i mancati ricavi derivanti anche dal calo degli sponsor e, per le società sportive, dei contribuiti da parte degli enti locali.
Per prevenire la disaffezione e garantire la riformulazione di un calendario, la Federazione si impegna, comunque, a sostenere le società a continuare la propria attività anche per la stagione 2021 e sta valutando una serie di iniziative che saranno rese note una volta terminata la ricognizione dei Comitati Regionali, ma che è già stata quantificata, ad oggi, in un importo di circa due milioni di euro.
La Federazione, infine, nel comunicare al Ministero dello Sport, per tramite del CONI, lo stato attuale dei danni derivanti dall’emergenza, ha avanzato anche una serie di proposte utili per riattivare il motore economico del settore:
– l’attribuzione di un credito d’imposta del 20% (al pari di quello riconosciuto per gli affitti commerciali) da riconoscere agli sponsor, oltre all’attuale detrazione fiscale del costo sul restante 80% della sponsorizzazione. Il provvedimento, da estendere a tutto il mondo sportivo, deve trovare applicazione in ambito giovanile, dilettantistico e professionistico a condizione che venga confermato (o incrementato) il 100% dei contributi di sponsorizzazione già stanziati per l’anno 2020.
– Consentire l’accesso alla cassa integrazione da parte degli atleti professionisti con contratti di importo lordo inferiore a 50 mila euro.
– Creazione di un fondo “Salva ciclismo” attraverso la destinazione del 1% delle scommesse sportive o almeno dell’ammontare delle giocate dirette sul ciclismo.