Archiviata con soddisfazione l’annata agonistica 2019 – chiusa con 30 vittorie e un totale di 67 podi all’attivo – la Wilier 7C Force torna ad alzarsi sui pedali e guarda con rinnovate ambizioni alla stagione 2020.
Il team diretto dall’ex campione del mondo marathon Massimo Debertolis si è presentato alla stampa e agli addetti ai lavori nell’accogliente sala Edo Benedetti nella sede di Itas Mutua a Trento, alla presenza dei vertici di Wilier Triestina, rappresentata da Enrico e Andrea Gastaldello, dei rappresentanti degli sponsor, dell’assessore al turismo e allo sport della Provincia Autonoma di Trento Roberto Failoni, del presidente della Fci trentina Dario Broccardo e del due volte vincitore del Giro d’Italia Gilberto Simoni, in carriera laureatosi anche campione italiano di mountain bike marathon.
La squadra, nel 2020, sarà capitanata dal bergamasco classe 1981 Johnny Cattaneo, che nella scorsa stagione ha conquistato una delle vittorie più importanti della carriera, imponendosi assieme a Luis Mejia in una tappa della Cape Epic in Sudafrica, il Tour de France della mountain bike. Il suo obiettivo per il nuovo anno è quello di confermarsi ancora una volta ai vertici, punto di riferimento per i più giovani compagni. Su tutti il norvegese classe 1992 Ole Hem, decimo e tredicesimo nelle ultime due edizioni dei Mondiali marathon, vincitore della Vuelta Ibiza in coppia con Cattaneo e nel 2019 laureatosi campione norvegese sulla lunga distanza per il secondo anno consecutivo, senza dimenticare gli ottimi risultati centrati alla Bike Transalp assieme al ligure Marco Rebagliati. Quest’ultimo, dalla scorsa stagione, ha deciso di dedicarsi a tempo pieno alla mountain bike. I risultati non hanno tardato ad arrivare, con le ottime prove offerte alla Bike Transalp e il successo sul percorso di 60 km alla Hero Dolomites.
Punta a riscattare un 2019 difficile, invece, il toscano Martino Tronconi, che nell’ultima annata ha dovuto fare i conti con un fastidioso infortunio. A 23 anni ha tutto il tempo per rifarsi e dimostrare il proprio indubbio valore, già emerso nel 2018 quando fu splendido secondo alla Hero Dolomites e settimo alla Dolomiti Superbike. Due risultati che la dicono lunga sulle sue qualità e il suo potenziale.
L’annata che sta per prendere il via sarà segnata anche del ritorno in famiglia del friulano Diego Cargnelutti, che ha già vestito la maglia della Wilier 7C Force dal 2016 al 2018. Dopo una parentesi alla Pavanello Racing, Cargnelutti è tornato alla corte di Massimo Debertolis e punterà principalmente sulle gare del calendario nazionale.
Lo stesso Debertolis proseguirà anche con l’attività agonistica tra i master, focalizzandosi sulle gare a tappe, come fatto negli ultimi anni, brillando negli eventi clou, su tutti la Cape Epic (vinta nel 2018) e la Bike Transalp.
Anche nel 2020, la Wilier 7C Force potrà contare sulla squadra satellite costaricana, che potrà contare su sette atleti, a partire da Luis Meja, vincitore di una tappa alle Cape Epic nel marzo scorso in coppia con Johnny Cattaneo. Al suo fianco ci saranno il pur competitivo Gregory Brenes, quindi Dyer Rincon, Jonathan Carballo, Luis Mora e Dax Jaikel, infine il neoarrivato Carlos Herrera, campione costaricano XCM.
Il calendario gare: a marzo la Cape Epic
Il calendario gare 2020 della Wilier 7C Force si aprirà con l’Andalusia Bike Race a Cordoba di fine febbrario, per chiudersi l’11 ottobre a La Tramun di Girona, sempre in terra spagnola, sede dell’ultima gara delle Uci Marathon Series 2020. Nel mezzo, tutte le grandi classiche italiane e internazionali e, soprattutto, le principali gare a tappe, su tutte la Absa Cape Epic in Sudafrica (dal 15 al 22 marzo), la Bike Transalp (a luglio, tra Austria e Italia), la Ischgl Stage Race (a inizio agosto), la Vuelta a Ibiza (in aprile) e la Trans Costa Rica, in programma a cavallo tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, senza dimenticare gli altri eventi top quali i campionati italiani, europei e mondiali marathon, dove già nel recente passato sono arrivati ottimi piazzamenti.
Il calendario della Wilier 7C Force avrà marcate tinte internazionali e non a caso si aprirà in Spagna, con il team poi impegnato in tutte le gare clou del calendario italiano – su tutte la Hero Dolomites e la Dolomiti Superbike– e nelle prove delle Uci Mtb Marathon Series, che si apriranno il 19 aprile a Spilimbergo con la Tiliment Marathon.
Le voci dei protagonisti
Massimo Debertolis
«Nel 2019 abbiamo centrato un risultato storico, la vittoria di tappa alla Cape Epic in Sudafrica, la gara che, in assoluto, garantisce visibilità. È il Tour de France della mountain bike. Per una squadra “piccola” come la nostra, è stato un successo di enorme portata, che ci ha ripagato di tanti sacrifici. Parteciperemo alla Cape Epic anche quest’anno: questo comporta un sacrificio economico, ma abbiamo voluto metterla come punto fisso del nostro calendario. La stagione non finirà a marzo, ma la Cape Epic sarà il primo grande appuntamento».
Johnny Cattaneo
«Il 2019 è stato un anno da incorniciare per me, soprattutto la prima parte della stagione. Assieme a Mejia sono riuscito a vincere una tappa alla Cape Epic e a entrare così nella storia di una gara importantissima, la più importante per noi biker. Il 2020 sarà il mio quinto anno con la Wilier 7C Force, una squadra che è riuscita a darmi nuovi stimoli e che me ne saprà dare anche per la nuova stagione. Ripetersi alla Cape Epic sarebbe un sogno. Poi mi piacerebbe centrare qualche risultato anche nelle grandi classiche del calendario nazionale, con un occhio di riguardo anche per i campionati italiani».
Ole Hem
«Il 2019 è stato il mio primo anno con la Wilier 7C Force ed è stato soddisfacente, sotto tutti i punti di vista. Sono andato bene alla Bike Transalp, ho confermato la maglia di campione nazionale di Norvegia, ho disputato un buon Mondiale marathon, chiudendo 13°, e ho vinto la Vuelta Ibiza in coppia con Cattaneo. La Wilier 7C Force sarà la mia squadra anche per le prossime due stagione, in cui l’obiettivo è quello di confermarmi ad alto livello, cercando di migliorare ancora. Nel 2019 ho cambiato Paese, ho cambiato lingua, ma il team mi ha fatto sentire a casa».
Marco Rebagliati
«Il 2020 sarà il mio quarto anno con la Wilier 7C Force. Se tre anni fa, quando ho iniziato la mia avventura in questa squadra, mi avessero detto che sarei arrivato a conquistare i risultati centrati nel 2019, penso che non ci avrei creduto. Ho vinto la Hero Dolomites sul percorso di 60 km, ho disputato un’ottima Transalp assieme ad Hem, mi sento migliorato sotto tanti punti di vista. Ora l’asticella si sposta ancora un po’ più alto. A marzo avrò la possibilità e la fortuna di partecipare alla Cape Epic in coppia con Ole Hem: non vedo l’ora di partire».
Martino Tronconi
«Il 2019 fortunatamente è alle spalle. È stato un anno difficile, con un virus che mi ha tormentato fin da inizio anno, poi un’operazione per un problema al soprasella, che mi ha costretto a uno stop di oltre un mese. Credo che, quando devi stare fermo e non hai modo di raccogliere, devi sfruttare il momento per imparare. È quello che ho cercato di fare e ringrazio il team per non avermi mai fatto mancare nulla. Nel 2020 spero di riuscire a ripagare tutti della fiducia che mi è stata data: voglio prendermi quello che non sono riuscito a prendere nel 2019. Ho tanta fame, che dovrò gestire con la testa. Nel 2018, all’età di 22 anni, qualcosa di buono lo avevo fatto vedere: penso di poter tornare a quei livelli e, perché no, di migliorare ancora».
Diego Cargnelutti
«Per me si tratta di un vero e proprio ritorno in famiglia. Dopo i tre anni fantastici passati con la Wilier 7C Force dal 2016 al 2018, lo scorso anno ci siamo separati, per questioni di scelte tecniche e personali. Assieme a Massimo Debertolis, abbiamo deciso di riprovarci e di ritrovarci. Non posso che essere felice di questa scelta e della possibilità che mi è stata offerta. Seguirò un calendario principalmente nazionale e sono contento di poter vestire ancora questa maglia. Con l’obiettivo di onorarla dalla prima all’ultima gara».
Enrico Gasteldello (Wilier Triestina)
«Le migliorie che abbiamo acquisito nel settore offroad, in primis grazie alle indicazioni del nostro team, hanno portato benefici anche al prodotto “strada”. E viceversa. Ci sono costruttori che possono vantare numeri superiori ai nostri, ma vediamo che, a livello di prodotto, riusciamo a tenere testa ai marchi top e anche i feedback ricevuti da chi utilizza le nostre mountain bike sono ottimi. Abbiamo dimostrato di saperle fare bene e continueremo a investire in questo settore, con sempre maggiore convinzione».
Andrea Gastaldello (Wilier Triestina)
«Tutto partì nel 2014 con una scommessa, supportando Massimo Debertolis. Da lì, siamo cresciuti anno per anno, confrontandoci, con reciproca fiducia. Si è creato un feeling importante, che ha permesso di far nascere un team italiano che è al top sia a livello nazionale che internazionale. La vittoria di tappa alla Cape Epic nel 2019 è stata la ciliegina sulla torta, ci ha permesso di farci notare e di avere successo anche su altri mercati, dove la mountain bike è più sviluppata. Arrivare davanti a marchi come Scott, Specialized e Trek ha fatto capire ai consumatori che Wilier non è solo strada, ma anche tra i costruttori leader nel settore offroad. Proseguiremo in questa direzione per crescere ancora».
Gilberto Simoni
«Ora vivo la bici e la mountain bike non più da agonista, ma da tifoso e appassionati. Ho sempre avuto la mountain bike, fin da giovane: mi perdevo nei boschi a cercare nuovi percorsi, quando ancora questa disciplina non aveva l’attuale popolarità. A proposito di popolarità, mi piace sempre ricordare la differenza tra uno sport come il calcio e il ciclismo? Il primo è bello guardarlo, l’altro è bello farlo. Con la mountain bike puoi stare lontano dal traffico, avventurarti nella natura. E in un territorio come il Trentino c’è da sbizzarirsi. Non è un caso che nella nostra regione non siamo in molti, ma andiamo forte. Proprio perché abbiamo una palestra a cielo aperto che ci offre mille possibilità».
Fabrizio Lorenz (presidente di Itas Mutua)
«Da sempre Itas crede nello sport perché lo ritiene fondamentale, un modo splendido per rivolgersi ai giovani, a cui dedichiamo grande attenzione. Lo sport in generale, e il ciclismo in primis, è una scuola di vita, insegna il rigore, la fatica, l’obbedienza, il rigore. Insegna a cadere e a rialzarsi. Per questo crediamo molto nel progetto della squadra, che è appoggiata da imprenditori che hanno saputo portare l’eccellenza italiana in tutto il mondo, partendo come in questo caso da realtà territoriali».
Dario Broccardo (presidente comitato trentino della Federciclismo)
«Quando è nata la mountain bike, trent’anni fa, era stata vista come un’“americanata” e qui in Italia ha fatto più fatica che altrove a fare breccia. Il nostro territorio ci ha consentito di sviluppare anche questo settore, nonostante qui fosse radicato principalmente il ciclismo su strada. Grazie all’impegno di nuove società, nuovi dirigenti e atleti i due mondi si sono avvicinati. Credo sia questa la direzione da prendere, con sempre più convinzione. Negli ultimi dieci anni abbiamo visto molti campioni forgiarsi nella palestra della mountain bike e poi affermarsi nel ciclismo su strada ai massimi livelli. In Italia ce ne siamo accorti un po’ dopo gli altri. Cominciare con la mountain bike e poi passare alla strada aiuta a livello tecnico, di abilità. La Wilier 7C Force, in questo senso, rappresenta un modello che può essere trainante per il nostro movimento».
Roberto Failoni (assessore sport e turismo Provincia Autonoma di Trento)
«Nella sede di Itas si parla spesso di sport. La mia presenza testimonia quanto crediamo nello sport delle due ruote. Quest’anno in Trentino avremo anche gli Europei su strada. La giunta è molto attenta allo sport, al ciclismo in primis, una palestra importante per la crescita dei ragazzi. Sempre più turisti vengono da noi per andare in bici, in mountain bime. Stiamo lavorando molto in questo senso, concentrandoci non solo sulle piste ciclabili, ma anche sui percorsi di montagna»