51 anni, trent’anni di agonismo alle spalle e diciannovesima stagione con Olympia. Di certo Marzio Deho è il biker più longevo nella storia della mtb italiana. Con la sua tessera elite mtb è anche l’unico biker in Italia a non gareggiare nelle categorie amatoriali: “Non mi piacciono le categorie, sono troppe e sarebbero da snellire, alla fine l’unica cosa che conta è l’ordine della classifica assoluta”. E anche l’unico a essere rimasto legato al brand Olympia per così lungo tempo.
Com’è andata questa stagione agonistica?
Direi bene considerato il mio percorso agonistico. Vincere come ai tempi migliori è sempre molto difficile però mi reputo un biker discretamente competitivo. Ho sempre seguito il calendario agonistico del team privilegiando, come sempre, le lunghe distanze: granfondo e marathon mtb.
Con l’arrivo della stagione fredda, cosa cambia nei tuoi allenamenti?
Alterno la bici con la palestra ma soprattutto con lo sci alpinismo che mi permette di allenare le braccia, il fiato e i muscoli antagonisti alla mountain bike.
Lo consiglieresti ai biker lo sci alpinismo come allenamento alternativo per l’inverno?
Lo sci alpinismo richiede molta passione e poi la montagna deve essere a portata di mano sennò diventa troppo impegnativo fare continue trasferte per allenarsi. Per chi abita vicino alla montagna lo sci alpinismo come anche lo sci di fondo sono metodi di allenamento molto praticati. Io preferisco lo sci alpinismo perché è molto più divertente del fondo che invece ha una componente aerobica piuttosto importante.
Una tua giornata tipo oggi rispetto a quando eri al top dell’agonsimo
Nella sostanza non è cambiatto nulla, sono cambiati gli obiettivi. Prima dovevo vincere ed ero molto concentrato sulla preparazione in funzione di questo. Ora, pur avendo mantenuto la mia parte competitiva dato che sono sempre tesserato elite, seguo anche il mio team mtb con consigli e aiuto ai più giovani. È molto motivante perché è il mio presente che potrebbe diventare anche il mio futuro.
Ti senti più un amatore o un agonista?
Ho sempre avuto la tesserea elite e continuo a mantenerla nonostante l’età. Preferisco misurarmi con i giovani piuttosto che con i master5 dove vincerei di sicuro ad ogni gara. Ho molta più soddisfazione arrivare dentro i primi dieci elite che vincere la categoria master mtb. Alla fine più che una questione di tessera è una questione di cuore.
Ma quali sono i segreti della tua longevità agonistica?
La passione! Non mi è mai pesata la fatica, ho sempre gareggiato volentieri, è nel mio DNA e i risultati hanno fatto il resto in quanto a motivazione nell’andare avanti. Un ruolo fondamentale l’ha avuto senz’altro il mio team Olympia. Non ho mai avuto pressioni, mi sono sempre gestito come ritenevo opportuno e poi si è stabilito un forte legame con il brand. Penso di essere tra i pochi se non l’unico biker in Italia ad avere la tessera Elite dopo i 50 anni.
Che consigli daresti agli agonsiti che smettono di gareggiare e agli amatori?
In ognuno dei due casi è importante continuare a vivere la bici con passione perché l’agonismo passa ma la passione resta. Nel cross country mtb ad alti livelli è chiaro che si lascia il mondo delle gare molto prima dei 50 ma anche dei 40 anni. Sono altri livelli di prestazioni, basti pensare a Julien Absalon che già a 38 anni faticava tantissimo e non riusciva più a stare al passo con i primi molto più giovani di lui. Per gli amatori è molto diverso, prima di tutto ci sono le categorie per fasce di età e per chi ha iniziato tardi, perché no arrivare fino alla cetegoria over65 se ci si diverte e si sta bene?
Parlaci del tuo legame con la Cicli Olympia e con la mtb Olympia
Sono cresciuto con la mtb Olympia. È stato un crescendo sia per la qualità del prodotto sia per la mia esperienza di biker. Ho iniziato con le mtb 26″ e i freni v brake per poi passare alle mtb 29″. Le mtb hanno consociuto il massimo dello sviluppo tecnologico negli ultimi vent’anni. Le 29″ sono arrivate proprio negli ultimi anni, perfette per la mia fisicità. Se fosse arrivata prima la 29″ avrei avuto senz’altro qualche beneficio in più.
Mtb front o mtb full?
Sempre fedele alla front per la tipologia della maggior parte dei tracciatiche abbiamo qui in Italia. Poi è anche vero che in certi percorsi mi sarei mangiato le dita per non aver avuto la full. Ricordo una quindicina di anni fa di aver già gareggiato con una Olympia Bullet Full in alluminio e aver pure vinto una Bike Extreme di Limone del Garda
Progetti per il futuro?
Farò ancora qualche corsa a tappe, seguirò sempre di più il team, farò quello che mi sento di fare. Le mie giornate saranno più tranquille, non più lavori specifici in allenamento ma esco in bici, punto. Quando ho voglia di stare più comodo alterno la mtb alla bici da strada. La mia bici in carbonio Olympia per il 2020 sarà la F1 montata Sram XX1 Eagle AXS, freni Shimano Xtr, ruote Vittoria Reaxion Carb e forcella Fox.
E subito dopo questa intervista, Marzio Deho vince il Campionato Italiano Master Ski Alp. Probabilmente gli abbiamo portato fortuna.