Il 2019 per Fabian Rabensteiner poteva essere una stagione da incorniciare, visto come era iniziata, poi la sfortuna gli ha messo i bastoni tra le ruote, portandogli via alcuni meritati successi. Ma l’atleta ventinovenne di Villandro non si perde d’animo anzi è carico più che mai per questa nuova stagione agonistica.
Età: 29.
Vive a: Villandro (BZ).
Musica preferita: charts attuali.
Hobby: sciare, stare fuori nella natura, seguire degli sport invernali.
Percorso preferito: Roc d’Azur Marathon.
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MTB-VCO: Ciao Fabian, i nostri lettori sono curiosi di sapere quando e perché hai cominciato ad andare in mountain bike.
Fabian Rabensteiner: Ciao, ho iniziato ad andare in bici a 5 anni e con degli amici, giravamo in paese quasi ogni giorno. Non facevo gare a parte le nostre gare sociali tra di noi. Nel 2006 mio papà si è comprato una mtb nuova e così ho preso la sua vecchia e ho iniziato ad andare un po’ in giro.
MBV: Qual è stata la tua prima gara e che risultato hai ottenuto?
FR: La mia prima gara in bici l’ho fatta nel 2007 alla Vecia Ferovia e sono arrivato secondo tra gli escursionisti.
MBV: Il 2019 era iniziato decisamente bene per te, con l’ottimo 2° posto in inverno alla Mediterranean Epic, a pochi secondi dal vincitore.
FR: Sì dopo gli infortuni a fine stagione 2018 la motivazione era altissima e la preparazione per la stagione era andata tutta liscia senza imprevisti e sono arrivato alla Mediterranen Epic già in ottima forma. Peccato per il duello perso visto che mancavano solo pochi secondi dopo 4 tappe e più di 10 ore in sella.
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MBV: A marzo era sicuramente alla tua portata un buon risultato alla Cape Epic, ma un banale incidente ha costretto al ritiro il tuo compagno Michele Casagrande, ponendo fine alla vostra gara.
FR: Sì quest’anno per me e Michele purtroppo non è andata come pensavamo. I primi giorni non stavo tanto bene di salute, poi quando finalmente ho iniziato a stare meglio questa caduta e l’infortunio di Michele ci ha tolto la possibilità di chiudere bene… peccato.
MBV: In estate poi è arrivato il coronamento della tua esperienza nelle marathon a tappe, con la conquista della Swiss Epic insieme a Michele Casagrande. Una gara dominata dall’inizio alla fine. Ce la racconti brevemente?
FR: Sì, sicuramente l’highlight di questa stagione. Come ogni anno ad agosto siamo a Livigno per preparare il fine stagione e quindi abbiamo approfittato per fare questa gara vicina. Subito alla prima tappa quando abbiamo preso la salita lunga per l’Albulapass abbiamo attaccato e gli unici che erano in grado di rispondere erano Samuele Porro e Damiano Ferraro, così abbiamo collaborato bene e aumentato il vantaggio fino all’arrivo. Da lì in poi bisognava gestire bene le prossime tappe senza fare errori, purtroppo gli altri nostri compagni hanno avuto un problema meccanico che li ha messi fuori gioco, noi invece non abbiamo avuto inconvenienti e di forma stavamo bene, quindi siamo riusciti a vincere. È stata una gara molto bella, direi una delle gare più belle che abbia fatto fin’ora.
MBV: Pochi giorni dopo, però, la sfortuna, con la caduta in allenamento mentre provavi il tracciato del Mondiale, che ti ha costretto a saltarlo. Cosa hai provato?
FR: Quando alla prima discesa ho visto che non riuscivo a tenere il manubrio e mi sono dovuto ritirare ero tanto deluso e quasi piangevo, dovevo salire qualche chilometro in bici per arrivare al nostro appartamento e con il tempo mi è passato un po’ ed è tornata la voglia di seguire i miei compagni di Nazionale e di fare almeno il tifo per loro. Quando poi all’arrivo ho visto arrivare Samuele, che è riuscito ad arrivare al podio ero felicissimo, e mi ha fatto pensare un po’ meno al mio infortunio.
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MBV: La sfortuna ti ha poi perseguitato anche il mese successivo, quando un altro infortunio in allenamento ti ha costretto a saltare la Roc d’Azur.
FR: Quando sono tornato a casa dal Mondiale sono subito andato a fare degli esami e lì mi hanno detto che sarebbero stati necessari 60 giorni di recupero, quindi la mia stagione era finita e dovevo rinunciare anche quest’anno alla Roc d’Azur.
MBV: Qual è la gara del calendario italiano che ti piace di più?
FR: Direi la Capolavori Legend è sempre una bella trasferta, sia il percorso che il posto mi piacono tantissimo.
MBV: Normalmente quanto tempo dedichi all’allenamento?
FR: Dipende un po’ dal periodo ma direi nelle settimane di scarico sulle 10/12 ore e nelle settimane di carico sulle 15/30 ore settimanali.
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MBV: Ci descrivi la bici che hai utilizzato in questa stagione? Ed il prossimo anno?
FR: Quest’anno ho utilizzato tre bici diverse. Nelle gare meno scorrevoli ho usato la Trek Top Fuel modello vecchio a inizio stagione e da giugno la Top Fuel nuova, invece la Trek Procaliber nelle gare più scorrevoli. Erano montate con la GND di Selle San Marco, manubrio/ attacco/reggisella e guarnitura FSA K-force, ruote Alchemist RR2, copertoni Pirelli, pacco pignoni Ingrid, sospensioni Fox, manopole Esi Grip, pedali Look X-Track, freni e cambio SRAM e Bryton come ciclocomputer. L’ anno prossimo avremo sempre la Procaliber, Top Fuel e la novità sarà la Trek Supercaliber che avremo a disposizione.
MBV: Quali obiettivi ti poni per la prossima stagione?
FR: Gli obiettivi sono i soliti come già negli ultimi anni, di fare bene alla Cape Epic, ai Campionati Italiani, all’Europeo e di arrivare intero al’ Mondiale 🙂 .
MBV: Grazie dell’intervista Fabian ed in bocca al lupo per la tua prossima stagione agonistica!
FR: Grazie a voi e crepi il lupo!!!
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