E’ con un bellissimo bronzo di Luca Braidot che si chiude il Test Event di Cross Country, in programma oggi a Tokyo. L’azzurro chiude in terza posizione alle spalle di Nino Schurter (Svizzera) e Victor Koretzky (Francia), a pochissimi secondi dall’argento, perso ad un chilometro dall’arrivo per un problema con un salto di rapporto sull’ultima rampa, al termine di una gara ricca di cambiamenti di ritmo.

Una giornata che rimane comunque molto positiva per la selezione di Mirko Celestino, che nella gara maschile piazza anche gli altri 3 atleti nella Top 20: sesto posto per Gerhard Kerschbaumer, 12esimo Nadir Colledani e 18esimo Daniele Braidot.

Bene anche le ragazze, su cui le aspettative erano sicuramente meno alte: Martina Berta e Chiara Teocchi si piazzano rispettivamente al 13esimo e 26esimo posto, al termine di una prova veramente intensa. Partite bene entrambe, le due azzurre hanno accusato pian piano la fatica e non sono riuscite a recuperare.

“Test importante e soddisfacente” il commento del CT Celestino. E ancora: “I ragazzi sono tutti molto contenti del percorso, che si nonostante il timore iniziale si è rivelato adatto alle nostre caratteristiche. Torniamo a casa con ottime sensazioni”. Sui piazzamenti aggiunge: “Hanno dato tutti il massimo, e i miei complimenti vanno ad ognuno di loro. Luca Braidot poteva arrivare anche all’argento, ma dopo il problema sull’ultima rampa non è riuscito a recuperare i due in testa. Bravissimo anche Kerschbaumer: nonostante di solito parta un po’ lento, oggi si è reso protagonista sin da subito rimanendo in testa fino all’ultimo giro, in cui ha iniziato a cedere. Buon sesto posto finale per lui. Gara regolare per Nadir Colledani, che si è difeso bene ed ha sfiorato la Top Ten. Daniele Braidot, invece, non è partito benissimo, ma si è reso protagonista di una bellissima rimonta che alla fine lo ha portato fino alla 18esima posizione”.

Un test importante per il gruppo azzurro, che rientra con sensazioni più che positive: “La cosa importante per noi era venire qui a Tokyo e provare con le nostre gambe dislivelli e difficoltà di questo percorso” spiega il Commissario Tecnico. Che aggiunge: “Fortunatamente le tecnicità e le difficoltà del tracciato che avevamo sottolineato dopo il sopralluogo a piedi si sono dimostrate soltanto apparenza, in sella alle nostre bici ci siamo resi conto che è tutto fattibile. Noi ci siamo, e siamo carichi più che mai”.