Dieci anni fa Specialized proponeva con la S-Works Stumpjumper Carbon HT Disc un mezzo in grado di far puntare al gradino più alto del podio nelle competizioni cross country. Lo faceva in forza di un notevole concentrato di tecnologie, a partire dal telaio.

Telaio realizzato in carbonio FACT 10m, con una costruzione proprietaria del marchio e un disegno molto ricercato in cui spiccava la curvatura del tubo orizzontale, in prosecuzione dei foderi superiori, e la leggera curvatura nel tratto iniziale dell’obliquo, in corrispondenza del nodo sterzo, dove trovavamo inoltre un tubo sterzo conificato oltre che di dimensioni generose.

La forcella Specialized Future Shock S90, realizzata da Specialized, aveva una corsa di 90 mm ed era caratterizzata da testa e cannotto in fibra di carbonio e in pezzo unico, oltre che da una valvola inerziale per il blocco automatico. Anche ruote e copertoni erano fatti in casa, con le Roval Controle SL XC Disc e le gomme S-Works Fast-Track LK da 2.0″ di sezione. Lo stesso dicasi per la guarnitura S-Works OS Carbon 44/32/22T e il posto guida (manubrio XC Carbon 600 mm, reggisella S-Works Carbon, sella Phenom SL) ad eccezione dell’attacco manubrio che era un Syntace F119 da 100 mm.

Di pregio anche gli altri componenti, come la trasmissione Shimano XTR e i freni Avid Ultimate SL Mag con leve in carbonio, pinza e pompante in magnesio e viteria in titanio.

Geometrie

Taglie disponibili:XS/S/M/L/XL
Piantone:394-432-457-483-533 mm
Orizzontale virtuale:555-585-600-615-640 mm
Angolo sterzo:71°
Angolo piantone:73°
Altezza movimento centrale:301 mm
Standover:761-782-793-810-843 mm
Tubo sterzo:125-135-135-145-165 mm
Carro posteriore:424 mm
Passo:1028-1058-1073-1089-1115 mm

Pro

Con un peso di 9,1 kg in taglia M la bici era leggerissima e la cosa si rifletteva non appena si spingeva sui pedali, per la risposta pronta che era in grado di regalare grazie anche ad un telaio notevolmente rigido.

Contro

Non era per tutti i biker ma solo per quelli in grado di ottenerne il massimo in fatto di prestazioni, e queste non mancavano se il biker ci sapeva fare, non tanto in salita quanto in discesa, dove richiedeva davvero tanto manico.