Il marchio italiano Technomousse trae origine dall’azienda Gnali Ettore, fondata nel 1960 a Lumezzane (BS) e leader in Italia per lo stampaggio di materie plastiche. Grazie all’esperienza maturata nello stampaggio di materie plastiche, nel 2010 vede la luce il marchio Technomousse, che fa il suo ingresso nel settore motociclistico con la produzione di mousse, un materiale sostitutivo della camera d’aria. In poco tempo il prodotto diventa leader del settore e forte di questa esperienza, nel 2018 TechnoMousse entra nel mercato bike con la gamma Black Mamba, di cui fanno parte Green Constrictor e Red Poison, due prodotti altamente innovativi e performanti frutto di un lungo processo di ricerca e sviluppo e del prezioso know-how tecnico maturato in anni di competizioni sui più importanti circuiti internazionali del mondo delle due ruote.

Green Constrictor è un sistema antiforatura sviluppato appositamente per le mtb a pedalata assistita. Realizzato con una mescola di derivazione motociclistica a cellule chiuse che permette l’utilizzo di lattice di sigillatura e senza richiedere valvole specifiche, Green Constrictor è stato progettato per durare a lungo e mantenere inalterate le proprie caratteristiche nel tempo, grazie alla particolare mescola dotata di memoria, che lo rende indeformabile con caratteristiche di gestione del rimbalzo delle ruote, sia che si usi con camera d’aria che in modalità tubeless.

E’ possibile utilizzare Green Constrictor con camere d’aria light ed ultralight insieme a coperture leggere e pieghevoli, poiché il sistema è stato pensato per conferire la stessa sicurezza dei sistemi adatti alle pratiche più dure, fino ad arrivare quindi all’enduro.

Il sistema Green Constrictor garantisce la protezione del cerchio negli impatti più duri e consente il rientro a casa anche dopo un’eventuale perforazione della mousse e della camera d’aria, conferendo un minimo sostegno senza danneggiare il cerchio.

Il sistema permette, inoltre, di utilizzare camere d’aria a pressioni abitualmente usate con gomme tubeless. Nel caso di utilizzo con coperture tubeless il sistema svolge una funzione di sostegno e regolazione del rimbalzo/smorzamento dei colpi alla ruota.

Camere d’aria consigliate:
27,5″ x 2.25: inserire camera d’aria 27,5” x 1.9
27,5″ x 2.35: inserire camera d’aria 27,5” x 2.1
27,5″ x 2.60: inserire camera d’aria 27,5” x 2.3
29” x 2.25: inserire camera d’aria 29” x 1.9
29” x 2.35: inserire camera d’aria 29” x 2.1
29” x 2.60: inserire camera d’aria 29” x 2.3
Pressioni di utilizzo consigliate dal produttore:
27,5”: Max 1,4 BAR
29”: Max 1,4 BAR
27,5” Plus: Max 1,5 BAR
29” Plus: Max 1,5 BAR
Dopo l’utilizzo, il produttore consiglia di sgonfiare leggermente la camera d’aria per consentire alla mousse di riprendere la sua forma originale e prolungare così la sua durata.
Compatibilità del prodotto:
Green Constrictor 27,5”: compatibile con coperture 27,5” da 2.25 a 2.50
Green Constrictor 27,5” Plus: compatibile con coperture 27,5” Plus da 2.60 a 3.0
Green Constrictor 29”: compatibile con coperture 29” da 2.25 a 2.50
Green Constrictor 29” Plus: compatibile con coperture 29” da 2.60 a 3.0
Il peso da noi rilevato del singolo inserto, nella versione 29″ Plus, è stato di 363 grammi. La coppia di inserti è in vendita al prezzo di € 170,00.
Info: technomousse.com
Abbiamo utilizzato gli inserti con coperture da 29″ di diametro e 2.6″ di sezione, su cerchi con canale interno da 30 mm di larghezza e senza camere d’aria, quindi in modalità tubeless. L’installazione degli inserti è avvenuta inserendo prima un tallone della copertura, quindi l’inserto e poi l’altro tallone della gomma, esercitando una certa forza ma tutto sommato siamo riusciti a montare il tutto in tempi accettabili. Il produttore ci ha messo, inoltre, a disposizione un’apposita valvola angolata che, a differenza della classica valvola tubeless, evita all’inserto di otturare il foro, consentendo così all’aria di fuoriuscire in fase di regolazione della pressione con il manometro. Secondo i consigli del produttore, siamo partiti con pressioni dell’ordine di 1,5 bar per ciascuna gomma, per poi diminuire gradualmente di qualche decimo man mano che prendevamo confidenza con il prodotto.

Fin dalla prima uscita abbiamo apprezzato la notevole sicurezza che infonde il sistema. Il volume dell’inserto è notevole e lascia presagire un’elevata protezione per il cerchio, come in effetti è stato visto che al termine del lungo periodo di test e dei continui strapazzi a cui abbiamo sottoposto le gomme, non abbiamo rilevato danni visibili ai cerchi.

Con l’utilizzo di questi inserti abbiamo potuto apprezzare anche le loro capacità di assorbimento degli impatti. A differenza di una classica gomma tubeless, che in presenza di impatti notevoli genera una sorta di rimbalzo, nel caso dei Green Constrictor, invece, gli stessi hanno contribuito ad assorbire per buona parte gli impatti, dando come risultato una reazione meno nervosa da parte del mezzo.

L’incremento di peso con questi inserti non è comunque trascurabile e lo si avverte nei single-track più tortuosi, dove la bici si comporta in maniera un po’ più pigra rispetto al classico tubeless privo di inserti, ma è il prezzo da pagare per avere una protezione efficace da eventuali danni al cerchio a seguito di impatti di un certo rilievo. Anche la protezione dalle forature, ovviamente, è di alto livello visto che pur in presenza di fori considerevoli non abbiamo mai subito lo stallonamento della gomma, grazie al generoso volume dell’inserto che è riuscito a mantenere in posizione la gomma e a farci ritornare a casa senza dover inserire una camera d’aria.

Al termine del test abbiamo potuto constatare, rimuovendo gli inserti, un buon mantenimento della loro forma e consistenza. Anche per questo motivo, i Green Constrictor si sono dimostrati sul campo un ottimo upgrade da affrontare se si predilige una guida aggressiva e si vuole rimanere al sicuro da rischi di stallonamento delle gomme, allo stesso tempo prevenendo eventuali danni ai cerchi in caso di forte impatto, in particolar modo se si utilizza una eBike, visto il maggior peso di quest’ultima e i conseguenti effetti di un forte impatto sul cerchio.