C’era curiosità sull’esito del duello tra Van der Poel e Kerschbaumer nella prova Elite, ultima gara del programma degli Europei MTB di Brno: da una parte il predestinato, dall’altra il vice campione del mondo in carica e grande protagonista della specialità nelle ultime due stagioni internazionali.
Un’attesa che alla fine ha premiato Van der Poel, che al termine di una corsa dai ritmi forsennati, ha vestito la maglia di Campione Europeo. Il nostro Gerhard Kerschbaumer ha pagato una partenza troppo veloce che l’ha portato a naufragare nelle retrovie.
“Gerri sentiva la gara – ha commentato Mirko Celestino al termine – e aveva paura di perdere subito troppo da Van der Poel, rischiando di restare invischiato indietro. Così ha impostato la gara come non è nelle sue corde, ovvero con una partenza veloce. E’ rimasto con l’olandese il tempo di un giro… poi è finito il suo europeo. Ripeto, è stato un errore tattico dettato da un percorso molto veloce che impone ritmi poco adatti alle nostre caratteristiche.”
Del resto, anche commentando il risultato delle Donne Elite della mattina, il tecnico azzurro aveva ricordato le insidie del percorso: “Eva e Chiara (Lechner e Teocchi, ndr) sono state brave e restare attaccate alle prime all’inizio. Poi anche nel loro caso, si sono lentamente spente, comunque riuscendo a portare a casa piazzamenti interessanti.” Ma se il risultato delle Donne in qualche modo era preventivabile, visto il lotto e la qualità delle atlete al via e i risultati delle nostre atlete in questa stagione, meno prevedibile era il 16° posto dell’altoatesino, uno dei favoriti della vigilia.
“Kerschbaumer – lo rincuora a distanza Celestino – ha dimostrato un grande carattere. Difficilmente in questi anni mi è capitato di vederlo così in difficoltà. Ad un certo punto era scivolato fino alla 25° posizione. Poi ha ritrovato il suo ritmo e pian piano si è ripreso. Ma ormai i giochi erano fatti. Nonostante questo non ha abbandonato, ma ha concluso la gara. Ha tagliato il traguardo molto arrabbiato con se stesso, e questo a mio avviso la dice lunga sul carattere e sulla voglia di rivalsa per il futuro.”.
Si attendeva una prova di forza di Mathieu Van der Poel e così è stata. Nel primo giro provano a contenere il suo ritmo l’azzurro e il corridore di casa Ondrej Cink. Nella seconda tornata l’olandese forza i ritmi. Regge alle sue spalle Luca Braidot che però poi con il passare del tempo rimbalzerà lentamente più indietro, per chiudere al settimo posto, superato anche dal gemello Daniele. Dalle retrovie intanto rinvengono gli altri uomini del podio, in particolare lo svizzero Vogel e l’altro olandese Vader, autori di una partenza più soft. La seconda parte di gara è un monologo del tulipano, che così coglie anche il suo primo titolo nel cross country.
Non è caduto nell’errore di provare subito ad attaccare Daniele Braidot, il miglior azzurro alla fine, con un ottimo sesto posto. “Daniele – racconta il ct azzurro – è venuto su con il suo passo, senza lasciarsi impressionare dal ritmo imposto da Van der Poel. Alla fine la sua tattica ha pagato.”. Gli altri azzurri: Gioele Bertolini è 18°, Nadir Colledani 26°, Mirko Tabacchi 30°
Gli Europei si chiudono per l’Italia con un bilancio di una medaglia d’oro, con Gaia Tormena nell’Eliminator, e un argento, nel Team Relay al termine di una gara che ha lasciato anche dell’amaro in bocca. Dal punto di vista del medagliere chiudiamo al terzo posto, alle spalle di Svizzera e Francia. Rispetto alla passata edizione torniamo a casa con due medaglie in meno ma bisogna anche ricordare il quarto posto di Adreas Vittone tra gli juniores e il quinto di Gioele De Cosmo, questa mattina tra gli U23, oltre ad una lunga serie di piazzamenti nei primi dieci. Piazzamenti che confermano quanto affermato da Mirko Celestino in fase di presentazione dell’evento, ovvero che avevamo atleti in grado di essere protagonisti in tutte le categorie. Al di là dei singoli episodi, la qualità c’è.