La Südtirol Dolomiti Superbike di Villabassa, in programma il prossimo 13 luglio, presenterà al via una marea di fuoriclasse delle ruote artigliate, e tra di essi ci saranno anche il campione italiano nonché vincitore della passata edizione Samuele Porro e il colombiano Leonardo Paez, vincitore dell’edizione 2016 e dell’edizione 2006, quando la Südtirol Dolomiti Superbike era anche UCI World Cup Marathon.
Per Porro si tratta del secondo successo consecutivo al Campionato Italiano (quarto complessivo) e dunque sarà la seconda edizione consecutiva in maglia tricolore per il comasco alla Dolomiti Superbike. Porro è inoltre fresco argento al Campionato Europeo UEC Marathon tenutosi lo scorso weekend in Norvegia, dietro a un altro concorrente in lizza per il titolo della prossima Dolomiti Superbike, il portoghese Tiago Ferreira, accompagnato anche dalla nuova campionessa europea tra le donne, Mara Fumagalli. “Sono soddisfatto anche perché è un periodo molto importante – afferma Porro – e dopo l’Europeo ci sarà la ‘Dolomiti’.
Com’è iniziata la tua carriera? “Per caso, dopo un intervento alla cartilagine del ginocchio sinistro che non mi ha permesso di continuare a fare atletica, facendo fisioterapia ho dovuto iniziare con la MTB per rinforzarmi”.
Quali sono le peculiarità della gara? Come mai secondo te è così frequentata e amata dai bikers di tutto il mondo? “Sicuramente per l’organizzazione impeccabile e i luoghi meravigliosi, credo che, per quanto dura, possa essere divertente per chiunque, non ha tratti troppo tecnici o salite troppo difficili, è proprio un percorso bello da fare”.
Quali sono le difficoltà principali del percorso? “I punti dove si deciderà la gara sono sul tratto di ciclabile che lascia spazio a tatticismi, chi vorrà provare a scappare dovrà stare bene e fare una gran gara”.
Un pronostico? Pensi di vincere anche quest’anno? Mensi e Ragnoli li ritroverai anche alla Dolomiti Superbike assieme a Paez: “Non so, vedremo, la scorsa edizione arrivammo in cinque in una manciata di secondi, penso a qualcosa di simile quest’anno, il livello dei top rider si è livellato e siamo in molti a giocarci il titolo, si vince sempre con meno margine”.
Ottimo il livello dei bikers italiani: “Siamo migliorati parecchio, ora siamo consapevoli delle nostre potenzialità, noi italiani siamo tutti dell’88, abbiamo svolto un corretto processo di maturazione e il nostro rapporto è sano e genuino, condividiamo anche consigli sugli allenamenti”.
Come ti alleni? “In pre stagione si stacca, in inverno a casa in palestra, a gennaio in Spagna per i primi carichi importanti rifinendo la preparazione con alcune gare”, conclude Porro.
E per uno dei principali avversari del biker comasco, il colombiano Leonardo Paez, cos’è la Südtirol Dolomiti Superbike? “Una gara molto veloce, con anche pianura, bisognerà aspettare l’ultima salita e vedere come stanno gli altri. L’ho vinta già due volte e ora vediamo come va”.
Punti al tris personale? “Speriamo di sì, ce la metterò tutta”.
E quest’anno in squadra hai anche un amico… “Avere un compagno così forte è molto importante, Diego (Arias Cuervo, ndr) ce la metterà tutta e vorrà far bene anche lui, ci sosterremo a vicenda”.
Chi temi di più dei tuoi rivali? “Urs Huber va forte, così come Lakata, mentre tra gli italiani Ragnoli è avversario tosto, Porro è campione in carica quindi vanno a lui i favori del pronostico, Tiago Ferreira e molti altri. C’è come sempre da combattere, l’importante sarà stare bene e avere un pizzico di fortuna che non guasta mai”.
I bikers duelleranno lungo due percorsi di 60 km e 1.785 metri di dislivello (ore 8.45) e di 113 km e 3.357 metri di dislivello (ore 7.30).