La gita di oggi pare cominciare nel peggiore dei modi: sono alla stazione di Brig pronto ad imbarcarmi sul postale diretto al Simplon Pass delle ore 9.20. Molta folla, e le poche rastrelliere dedicate al trasporto bici sono tutte già riservate… Ormai rassegnato ad attendere la prossima corsa, ecco che la Direzione Autopostale risolve il problema: viene aggiunto un ulteriore pullmann per accogliere i numerosi turisti rimasti a terra. Che efficienza! Anni luce avanti rispetto a noi… anche se a caro prezzo (la corsa di sola andata passeggero + bici costa la bellezza di 27 CHF).

Simplon Pass h 10.00 – Temperatura 6 °C… Bell’inizio per una gita, soprattutto se si parte subito in discesa! Già, oggi pedaleremo poco in salita, per la gioia degli scansafatiche.
L’idea di percorrere lo Stockalperweg in direzione nord verso Brig mi frullava in testa da parecchio: quasi tutti lo fanno in direzione sud, dal Simplon Pass verso Gondo, e pochissime sono le informazioni e i riscontri  che ho trovato sull’altro versante. Già questo è bastato per risvegliare la mia curiosità! Ma non solo: durante le tante gite sciistiche invernali in quel di Rothwald l’occhio mi era scappato su una palina gialla semisommersa dalla neve che campeggiava solitaria nel parcheggio dell’Hotel Ganterwald. La dicitura era eloquente quanto invitante: “Talweg Ganter”. Chissà dove porterà quel sentiero…
Così ecco bell’e pronta la missione odierna: abbinare lo Stockalper a questa variante, che chiameremo Santantoni Wald dal nome del bosco secolare che la attraversa.
Stockalperweg dunque. Forse dò troppo per scontato ciò di cui si parla, per cui a beneficio di chi non lo sapesse, diciamo subito che lo Stockalperweg è un classico percorso escursionistico che si snoda fra le montagne del Vallese a cavallo del Simplon Pass. Gli svizzeri, si sa, sono molto efficienti e curano nel minimo dettaglio la rete escursionistica: la segnaletica è ineccepibile (nel nostro caso paline e cartelli di colore marrone con la dicitura “stockalperweg” posti ovunque, anche dove non servirebbero in realtà). Impossibile perdersi!
E veniamo alla descrizione della gita: dal Simplon Pass mt 2005 si perde subito quota, il sentiero nel primo tratto è piuttosto discontinuo per via del fondo irregolare e richiede una certa tecnica di guida, soprattutto nei tratti lastricati che richiedono attenzione se umidi o bagnati: al massimo si appoggia a terra il piedino in qualche passaggio. 

Attraversati due caratteristici ponticelli in legno si giunge a Taferna mt 1597, storica stazione di posta ove sono ancora visibili le rovine dell’alberghetto che rifocillava i viaggiatori.
Poco oltre abbandoniamo lo Stockalper, che corre sempre più o meno a fianco del torrente Taferna, ed iniziamo la variante “Rothwald-SantantoniWald” nei pressi di un bivio ben segnalato q. 1531 mt: dobbiamo risalire per circa 250 metri di dislivello, ma è un sacrificio che verrà ben ripagato!

Prendiamo così un sentierino sinuoso dall’ottimo fondo e in gran parte pedalabile, che sbuca a Obers Mittubach a fianco di una bella baita immersa nel verde: da qui il sentiero si trasforma in un’ampia carrareccia che a tornanti risale decisa, diventando ben presto asfaltata prima di sbucare a Rothwald mt 1745, nei pressi dei parcheggi di fronte all’impianto di risalita.

Ora procediamo sulla Statale del Simplon per un breve tratto in discesa, passiamo l’Hotel Ganterwald e ci portiamo sulla sinistra seguendo i segnali escursionistici (non prendete la strada asfaltata che si stacca subito dopo, proseguite ancora per qualche decina di metri). Ha qui inizio il libidinoso trail lungo il Santantoniwald: quanto di meglio possa desiderare un biker, sia per quanto riguarda l’ambiente (si attraversa un bosco con esemplari di larici centenari) sia per quanto riguarda l’impegno tecnico di guida.

Un breve tratto di asfalto lungo la stradella che abbiamo evitato prima  ci ributta nel fitto del bosco, che a malapena lascia filtrare la luce solare, in direzione delle gole del torrente Ganterbach. Si superano due improvvisati quanto efficaci ponticelli e prestata la dovuta attenzione in corrispondenza di un tratto interessato da una frana si giunge ad un bivio: dritto si sbuca a Berisal nei pressi del viadotto, noi invece prendiamo a sinistra scendendo al torrente con un’ultima entusiasmante sequenza di tornantini.

Con il sorriso ancora stampato in fronte ora ci troviamo catapultati su una stradella asfaltata che corre a fianco del Ganterbach, proprio al di sotto dell’ardito viadotto di Berisal. Pedaliamo per qualche metro in salita (ignorando le indicazioni escursionistiche per Grund in direzione opposta) ed attraversiamo il torrente: pochi metri in salita e a sinistra vediamo la palina che indica il sentiero per Schallbett. Senza indugi affrontiamo questo nuovo tratto che si snoda a mezzacosta su percorso piacevole in saliscendi e sempre ben pedalabile transitando per Ze Brunnu mt 1303: unica scocciatura le frequenti soste per aprire/chiudere gli innumerevoli cancelletti che delimitano i vari pascoli.

Di fronte a noi ben si staglia la mole del Glishorn e l’evidente solco della Nesseltal, già esplorata con soddisfazione due anni fa: con un ultimo sforzo ed un breve tratto a spinta si giunge nei pressi della Statale del Sempione in località Schallbett.

E’ ora di riprendere lo Stockalperweg: ben presto ritroviamo i fedeli cartelli marroni che ne indicano la direzione e prima della galleria si prende la stradella di sinistra che porterebbe a Rosswald. Subito a sinistra, semi celato da materiale vario del cantiere, eccoci all’imbocco dell’ultima sezione del sentiero, quella più spettacolare che attraversa le gole del Saltina con arditi ed aerei passaggi su passerelle posate sull’orrido sottostante.

Nonostante la notevole esposizione, il sentiero è largo e mai pericoloso, ben protetto da corrimani e muretti a secco: in questo tratto si raccomanda la massima attenzione nel caso di incrocio con i frequenti escursionisti cui va sempre lasciato il passo
Al termine delle gole del Saltina lo Stockalper rientra nei fitti boschi che sovrastano Brig: ora il percorso è piacevole e si cala a valle senza problemi. Si incontrano numerosi bivi con paline che segnalano percorsi escursionistici alternativi: tutti portano a Brig, se si vuole sperimentare qualche variante non ci sono problemi, altrimenti basta seguire le solite paline marroni. La mia traccia in particolare porta a percorrere una spettacolare “bisse” che corre alta sul Saltina per sbucare nei pressi del Ponte Napoleonico che precede l’ingresso a Brig: variante del tutto casuale e assolutamente non ricercata (mi aveva ingolosito una sezione di sentiero bella ripida e tecnica vista dall’alto), che richiede un ultimo sforzo di concentrazione per pedalare sullo stretto sentierino in bilico tra il corso d’acqua e l’orrido sottostante (attenzione ai tubi di plastica che intubano l’acqua, non hanno molto grip come ho potuto sperimentare di persona con un bello scivolone…).

Un’ultima divagazione tra verdi prati alle porte di Brig  – sempre per evitare il più possibile il bitume – si entra infine in città percorrendo le vie dello stupendo centro storico, assolutamente da visitare.

A dispetto del quasi nullo dislivello, la gita è piuttosto impegnativa per l’alto livello di attenzione imposto nella guida: una gita che possiamo considerare insolita ma che a me è piaciuta moltissimo!!!

Testo e foto di Fabrizio Godio