Lo scorso settembre l’americana Troy Lee Designs ha presentato il suo nuovo casco integrale Stage pensato per l’enduro race, con caratteristiche di estrema leggerezza per la sua destinazione d’uso. Siamo riusciti ad averne un esemplare che abbiamo prontamente messo alla prova in un test di lunga durata.
Le caratteristiche di leggerezza pongono in effetti lo Stage in una posizione di rilievo nella sua categoria. Il rivestimento esterno è realizzato in Polylite con l’aggiunta di un rinforzo in fibra mentre la mentoniera è invece in Polyacrylite iniettato con rinforzo in EXOskeleton.
Il guscio è a doppia densità in EPS e EPP per offrire protezione dagli impatti alle alte e basse velocità. In aggiunta troviamo un rivestimento MIPS (Multi-directional Impact Protection System), costituito da uno strato a basso attrito che viene posizionato all’interno del casco e che ha l’obiettivo di ridurre la forza degli impatti angolari che subisce la testa ed evitare quindi gravi lesioni cerebrali.
Per la ventilazione lo Stage sfrutta la presenza di ampie aperture nella mentoniera e 11 prese d’aria ad alto flusso che convergono in 14 aperture per l’uscita dell’aria.
In dotazione allo Stage troviamo 3 imbottiture di taglia diversa mentre la fodera interna è composta da tessuto X-static con caratteristiche anti-odore oltre che di asciugatura rapida e assorbimento dell’umidità.
La visiera è regolabile in maniera continua.
L’apertura/chiusura è affidata al sistema magnetico Fidlock per garantire la massima praticità anche con i guanti.
Come ulteriore dotazione il casco offre anche una comoda borsa con pannelli in mesh traspirante.
Il peso da noi rilevato del casco, in taglia XS/SM, è stato di 705 grammi. Lo Stage è disponibile nelle taglie XS/SM, MD/LG, XL/2X. La versione standard dello Stage propone le colorazioni nero/rosso e argento/blu navy mentre la versione Stage Stealth è offerta nei colori nero, nero/rosa e grigio. Lo Stage è in vendita al prezzo di € 329,99.
Info: www.troyleedesigns.com
Il packaging dello Stage Stealth è davvero ben fatto e rispecchia lo stile TLD con una grande cura nei dettagli, oltre che sul prodotto in oggetto del test: infatti troviamo pad di spessore diverso per permettere una calzata perfetta (laterali da 15, 25 e 35 mm, posteriore da 15 e 25 e una di ricambio per la parte sommitale, tutte in materiale X-static), un set di viti per la regolazione della visiera, una serie di adesivi e un completo manuale d’uso anche in lingua italiana.
La sacchetta porta casco in dotazione è per metà a rete e per l’altra metà in panno morbido, che da un lato protegge e dall’altro mette in mostra il profilo del casco oltre che consentirne l’areazione in presenza di eventuale sudore dopo l’utilizzo.
Fatte le dovute prove per trovare il perfetto fitting con le varie imbottiture, il risultato è ottimo: il casco è un guanto, senza pressioni indesiderate e davvero comodo; in abbinamento con la maschera non ci ha fatto rilevare pressioni sul naso, considerato che la parte frontale non ha un taglio particolarmente basso.
Considerata la destinazione d’uso e quindi l’orientamento più verso la rigidezza strutturale che verso l’areazione, la ventilazione si è attestata comunque su buoni livelli. Abbiamo trovato, inoltre, di lunghezza standard la visiera, che una volta regolata nella posizione desiderata è rimasta ben stabile in posizione.
La chiusura Fidlock con il magnete è graditissima e al passo con i tempi, al pari dell’utilizzo della tecnologia MIPS. La chiusura è davvero comoda e speriamo prenda sempre più piede nei caschi di nuova generazione; la fascetta, stranamente rigida, ha mantenuto la posizione fissata per tutta la durata del test. Abbiamo notato, sulla stessa fascetta, la presenza di un inserto riflettente, che però avremmo preferito fosse posizionato sul retro del casco, per poter essere maggiormente visibile nei trasferimenti su strada.
Nel complesso lo Stage Stealth si è dimostrato essere un casco di ottima qualità, con dettagli senza compromessi e con un buon rapporto qualità/prezzo.