Soddisfazione è l’aggettivo giusto per descrivere il sentimento di tutti coloro che hanno partecipato a questo weekend alla Punta Ala Superenduro 2019. Sin dalle prove del sabato che si sono svolte senza l’ausilio degli shuttle e su terreno bagnato a causa delle forti precipitazioni della notte, si è capito che non sarebbe stato un weekend semplice per nessuno.

Il percorso, progettato e sviluppato dall’esperienza di Thomas Daddi e dallo staff del Punta Ala Trail Center, era decisamente impegnativo, con le 5 prove speciali in programma da affrontare in totale autonomia e senza la possibilità di ricevere assistenza meccanica al Controllo Orario, che attraversavano il territorio del Parco Nazionale delle Colline Metallifere tra i comuni di Castiglione della Pescaia, Scarlino e Gavorrano passando dal livello del mare ad oltre 500m di quota.

Estremamente fisici e con tecnicità crescente i trail di gara imponevano costante concentrazione e un grande sforzo da parte dei concorrenti costretti a trovare ritmo e fiducia su un terreno assolutamente difficile con improvvise variazioni di grip. Il fondo spesso pesante e poco scorrevole lungo i trasferimenti, lasciava spazio a prove speciali scivolose con alternanza di fango e canali di roccia scavati nell’arenaria tipica di queste zone, un vero banco di prova per mezzi e preparazione atletica dei rider. Difficile non rompere, faticoso stare in sella e assolutamente complicato mantenere le traiettorie scelte.

Nonostante questo, o forse grazie a questo, lo show è stato con la “S” maiuscola e il numeroso pubblico assiepato lungo le prove speciali ha potuto assistere ad alcuni passaggi spettacolari e adrenalinici che acclamava con calore e tifo degno di una serie mondiale. A dare ulteriore colore allo spettacolo e carica ai rider indimenticabile il ritmo della Orchestra Bandao Punta Ala Beats lungo uno dei trasferimenti più duri della gara.

Quello che ci ha regalato questa epica tappa del Superenduro qui a Punta Ala è stato un vero tuffo nella natura più selvaggia di questo territorio racchiuso tra il mare e le colline della maremma toscana, il tutto reso ancora più reale dalla vita di due giorni passati nella tranquillità delle pinete del Punta Ala Camp & Resort che ha ospitato la manifestazione.

Questa è l’esperienza Superenduro capace di arricchire ognuno dei 400 partecipanti, nello spirito, carattere, guida e sensibilità.

La competizione

Dopo la grande sfida mancata di Pietra Ligure, gli occhi erano tutti puntati su Punta Ala e con oltre 400 concorrenti al via (350 il numero massimo alzato a 400 per via della grande richiesta di partecipazione), tantissime nuove leve, un bel gruppo di agguerriti giovani, era veramente difficile fare pronostici e scommettere su un possibile vincitore.

In una gara così dura e insidiosa a spuntarla sono stati due rider di esperienza: Laura Rossin, Soul Cycles Racing Team, e Nicola Casadei, Signor Lupo Asd. Il campionato insomma riparte da come era finito, con i Campioni Superenduro in carica di nuovo sul gradino più alto del podio.

Nella gara open femminile, la Rossin segna la gara perfetta vincendo tutte le speciali e chiude con un distacco di quasi 1min dalla seconda classificata Irene Savelli, team DSB Comes Frisdads Airoh Ion, che speciale dopo speciale difende con grinta il piazzamento da podio. Bagarre invece per la terza posizione con un’agguerrita Jessica Bormolini, Signor Lupo Asd, che rincorre Francesca Bonanni, Vertical Bike Team, per le prime quattro speciali fino a strapparle per soli 6sec l’ultima posizione sul podio durante la speciale più tecnica Roch-Oh!.

Tra gli agonisti uomini la competizione è stata decisamente più combattuta, con le prime 4 posizioni chiuse in soli 40secondi. Casadei, con 3 vittorie di speciale su 5, è stato sicuramente il più costante con una prestazione in crescita via via che il percorso di faceva più tecnico. In seconda posizione si classifica un veloce Marcello Pesenti, team Marchisio Bici, a +15sec, e terzo, grazie ad un’ottima prestazione su PS5 Rock-Oh!, Matteo Berta, Team Fristads Mondraker Comes, che soffia il posto a Erwin Ronzon, CMC Cycling Experience.

Anche nelle categorie Amatori si confermano i valori dello scorso anno, con Louise Paulin, Team Finale Outodoor Resort, prima tra le donne e Giacomo Dodino, team Bikappa Bikes, in testa negli uomini, seguito da Marco Orsenigo, ASD Husqvarna Ridewill Factory Team e Davide Carissimi, team Bikappa Bikes.

La gara giovani, per la prima in vero stile Superenduro con partenze individuali dal palco così come in speciale, ha visto la vittoria di Federico Ippolito, Ponente Gravity Team, per un soffio. 1 solo secondo lo separa infatti da Alessandro Crolla, MTB i Gufi. Terzo si posiziona Elia Castelli, Team DSB Comes Fristads Airoh Ion, mentre nella giovanile femminile vince Sphie Riva Ancillotti Factory Team.

A salire sul gradino più alto del podio delle ebike è Mattia Folchi, B-Garage Mgo Deaneasy Speedwheel-SV, con 3 vittorie di speciale e 24sec di vantaggio sul suo compagno di team e detentore del titolo 2018 Alessandro Bonarotti. Terzo è Marcello Ghidini, Team Gravity Games.

Classifiche

Le dichiarazioni

Nicola Casadei: “Di inverno vengo spesso ad allenarmi qua a Punta Ala e lo trovo fantastico. Oggi sulla bici mi sono sentito fin dall’inizio bene. In PS1 ho faticato tanto, ma era normale, poi su PS2 ho cercato di forzare un po’ e sono subito caduto. Da lì ho iniziato a capire che la gara andava gestita e allora ho giocato di esperienza e ho cercato di andare forte ma senza mai esagerare tant’è che la mia gara è stata abbastanza costante.”

Laura Rossin: “Ieri in prova ho fatto praticamente una simulazione gara e oggi sono riuscita a gestirmi rimanendo costante in tutte le speciali. Secondo me è stata la cosa che mi ha portato alla vittoria. Non so cosa aspettarmi dalle altre 2 Superenduro. Sarà una sorpresa visto che non si possono andare a provare, però mi aspetto di fare bene. Mi sto allenando bene e sto crescendo tecnicamente. Sono positiva“.

Prossima prova il 16 giugno a Lerici (SP).