Sulla scia delle tante soluzioni proposte sul mercato per proteggere le gomme dalle forature e pizzicature si inserisce anche Effetto Mariposa, che lo scorso dicembre ha proposto il suo Tyreinvader, un caratteristico inserto che ci ha poi inviato per un test di lunga durata.
DESCRIZIONE
Il Tyreinvader di Effetto Mariposa si distingue dagli altri inserti presenti sul mercato già dal punto di vista estetico, visto che presenta una serie di intagli che richiamano alla memoria i piccoli alieni del videogioco Space Invaders del lontano 1978. Intagli che oltre a dargli un aspetto inconfondibile servono anche per risparmiare peso e per consentire al sigillante un facile movimento.
E’ realizzato in EVA (etilene vinil acetato), un polimero a celle chiuse comunemente usato per le suole delle scarpe da corsa, quindi con elevate doti di assorbimento degli urti oltre che di lunga durata.
E’ stato pensato per essere utilizzato in modalità tubeless, quindi senza camera d’aria, ed è compatibile con i vari tipi di liquido sigillante. Sebbene l’EVA non assorba il sigillante, il produttore consiglia comunque di aumentarne di 30 ml la quantità normalmente utilizzata dal momento che la superficie dell’inserto viene bagnata dal sigillante per cui una frazione di quest’ultimo non sarebbe disponibile per la riparazione delle forature.
Tyreinvader è stato dimensionato per rimanere stretto sul cerchio, in modo da spingere il copertone contro il cerchio in caso di emergenza, permettendo così di percorrere brevi distanze in assenza di pressione. Per quanto riguarda la durata, infine, il produttore consiglia di controllare Tyreinvader una volta all’anno o dopo sessioni di riding impegnative, e di sostituirlo se necessario.
Il Tyreinvader si adatta ai tre diversi diametri ruota (26″, 27.5″, 29″) mediante taglio in fase di montaggio ed è disponibile in quattro versioni a seconda della sezione del pneumatico, come specificato nella seguente immagine:
Il peso da noi rilevato della coppia di Tyreinvader 60 è stato di 185 grammi. La coppia è in vendita al prezzo di € 76,65 e comprende quattro fascette per l’installazione.
Info: www.effettomariposa.eu
IL TEST di Fabio Paracchini
L’inserto è stato utilizzato con una copertura da 29″ ed un cerchio da 34 mm di larghezza esterna. L’installazione è estremamente semplice, basta unire le due estremità del Tyreinvader e fissarle con le fascette in dotazione, lasciando poi la testa delle fascette tra inserto e cerchio piuttosto che a contatto con il copertone.
Una volta alloggiato il Tyreinvader dentro il copertone, tallonato i fianchi e rimossa l’aria all’interno, viene il lato difficile del lavoro: schiacciando il copertone verso il bordo del cerchio, come se si pedalasse con la ruota a terra, bisogna controllare che il Tyreinvader non sia scivolato all’interno del canale ma che sia posizionato centralmente sul cerchio: se non lo fosse, occorre lavorare con le mani come se si massaggiasse la spalle del copertone. Una procedura necessaria, seppure faticosa, per una corretta installazione, visto che abbiamo dovuto eseguirla per circa 30 cm di inserto che era scivolato all’interno del canale. A completare il tutto, abbiamo aggiunto 100 ml di liquido sigillante più altri 30 ml consigliati dal produttore.
Durante il montaggio ci siamo resi conto che questo prodotto è diverso dal classico inserto che sottrae volume ai copertoni, li stabilizza e previene le forature: Tyreinvader è stato concepito invece per salvaguardare il cerchio durante gli impatti più violenti, diminuendo il rischio di taglio del copertone, fungendo come una sorta di materassino.
Pur riconoscendo l’effettivo vantaggio dei classici “salsicciotti”, abbiamo sempre storto un po’ il naso per l’aggravio di peso alle ruote (si parla di circa 500 grammi per chi monta l’inserto assieme a una camera light), che influenzano non di poco la maneggevolezza della bici in discesa, oltre che a farsi sentire nelle gambe in salita; il Tyreinvader invece è perfetto per offrire un effettivo riparo dai danni ai copertoni al peso più basso possibile, oltre che limitare leggermente le torsioni della carcassa nella fase di carico del peso durante la percorrenza delle curve.
Nel periodo di test ne abbiamo quindi apprezzato la leggerezza ma anche l’effettivo irrigidimento della carcassa in fase di torsione, in particolare al posteriore; in fase di impatto su spigoli vivi (per quanto ci si sforzi di evitarli, schivandoli o “volandoci” sopra), il classico “stump” (rumore onomatopeico da impatto) è decisamente smorzato, prova tangibile del lavoro dell’inserto. Al termine del test, poi, nel rimuoverli li abbiamo trovati ancora ben centrati sul cerchio e in perfette condizioni, come nuovi, anche se leggermente concavi, inoltre il sigillante residuo aveva assunto una tenue colorazione rosa.
Nel complesso si tratta di un prodotto che consigliamo a quei biker alla ricerca di un prodotto aggiuntivo alla protezione dei cerchi e dei copertoni (il lattice spesso non basta contro i tagli), al minor peso possibile, mantenendo quasi inalterate le sensazioni di guida che si hanno senza l’utilizzo di inserti.