Dieci anni fa Giant nel suo catalogo proponeva oltre al modello classico Reign pensato per un utilizzo all mountain anche il modello Reign X. Dietro quella X si nascondeva una indole più gravity, grazie ad un’escursione alla ruota posteriore pari a ben 170 mm, abbinata ad una forcella da 160 mm di corsa.
Il telaio era costituito da tubazioni realizzate in un alluminio proprietario del marchio (ALUXX SL), sottoposte ad opportune lavorazioni per irrigidire torsionalmente il telaio e successivamente ad anodizzazione. Dal punto di vista estetico spiccava la generosa fazzolettatura in corrispondenza del nodo sterzo ed il ponte di rinforzo in corrispondenza del nodo sella.
La sospensione si basava sul consueto schema Maestro, anch’esso di proprietà del marchio. Sostanzialmente uno schema di tipo dual-link, con un carro in pezzo unico e articolato su corti braccetti, con l’obiettivo di isolare il lavoro della sospensione dalle forze generate dalla spinta sui pedali e dall’azione frenante.
La particolarità dello schema era che l’ammortizzatore si trovava posizionato all’interno di una sorta di gabbia ricavata all’interno del tubo obliquo, in prossimità della scatola del movimento centrale.
La Reign X veniva declinata nelle due versioni X0 e X1. La top di gamma X0 proponeva una forcella Fox 36 Float RLC con perno passante da 20 mm, ammortizzatore Fox DHX 4.0 Air, ruote WTB Laser Disc Trail, gomme WTB Prowler MX 26 x 2.3″, trasmissione mista Shimano/SRAM/Race Face 9×2, freni Avid Elixir CR, posto di guida misto Race Face/Crank Brothers/WTB.
Geometrie
Taglie disponibili: | XS-S-M-L |
Orizzontale virtuale: | 560-570-590-613 mm |
Angolo sterzo: | 67° |
Angolo piantone: | 72,5° |
Altezza movimento centrale: | 349 mm |
Standover | 806-799-780-787 mm |
Tubo sterzo: | 118-118-127-150 mm |
Carro posteriore: | 440 mm |
Passo: | 1109-1119-1140-1159 mm |
Pro
La Reign X se la cavava molto bene sui tracciati ripidi e rocciosi ma anche nei tornanti stretti, dimostrando un ottimo bilanciamento dei pesi.
Contro
Il peso non particolarmente contenuto costringeva a prendersela comoda in salita, tuttavia la morbidezza delle sospensioni e l’elevata trazione le consentivano comunque di affrontare anche le salite più sconnesse.