I freni Guide T sono stati introdotti da SRAM esattamente un anno fa con l’intento di offrire un impianto che garantisse le prestazioni di un sistema frenante a doppio pistone con una facilità di manutenzione e ad un prezzo abbordabile. La scorsa estate il produttore americano ci ha mandato un set completo per farcelo sottoporre ad un test di lunga durata ed ora siamo pronti a fornirvi le nostre impressioni.

Descrizione

Pensati per un utilizzo dal trailride all’enduro, i Guide T si posizionano sul gradino più basso della gamma di freni Guide, non per questo però il loro intento è quello di offrire prestazioni inferiori, anzi SRAM si è prefissata proprio l’obiettivo di garantire tutte le prestazioni in termini di potenza frenante di solito ricercate in un impianto a 4 pistoni, con alcuni trascurabili dettagli, riguardanti più che altro le finiture ed il peso, per rendere questo modello più avvicinabile da un punto di vista economico.

Il pompante è realizzato in alluminio stampato, con la possibilità di montaggio ambidestro delle leve al manubrio. Il morsetto è di tipo aperto ed è compatibile con il sistema MatchMaker di SRAM, per consentire il montaggio di leva freno, comando cambio ed eventualmente anche comando remoto della forcella con un unico morsetto, a vantaggio quindi della massima pulizia estetica. La leva presenta il design DirectLink a favore della massima solidità in fase di frenata.

E’ prevista la regolazione del reach della leva, ovvero la sua distanza dal manubrio, che è possibile personalizzare agendo con una chiave a brugola sull’apposita vite posta sulla leva stessa.

La pinza presenta lo stesso design S4 a due pezzi in alluminio che caratterizza gli altri modelli. E’ costituita da 4 pistoni a diametro differenziato (di 14 mm per una coppia e 16 mm per l’altra) e dotati di un rivestimento in molibdeno al fine di garantire un più facile rientro delle pastiglie quando si rilascia la leva e, di conseguenza, un maggior spazio per le pastiglie per evitare fastidiosi sfregamenti con i dischi. Le pastiglie in dotazione sono a mescola organica e su supporto in acciaio. Come gli altri modelli Guide, anche qui troviamo particolari scudi termici in alluminio, posizionati tra la pastiglia ed il corpo della pinza, che hanno lo scopo di ridurre la temperatura dell’olio DOT 5.1 di quasi 20° C.

Per le operazioni di spurgo i Guide T si basano sulla tecnologia Bleeding Edge, anch’essa già presente nella gamma Guide. Una recente tecnologia con la quale SRAM ha rivisto sia l’accesso al circuito che il percorso che compie l’olio, per facilitare la fuoriuscita delle bolle d’aria. Questo nuovo sistema di spurgo richiede uno specifico adattatore, comunque incluso nella confezione di ogni freno.

I dischi proposti da SRAM con i Guide T sono i CenterLine in acciaio e con attacco a 6 fori. Sono disponibili nei diametri da 140, 160, 170, 180 e 200 mm. Per il test noi li abbiamo ricevuti nel diametro da 180 mm.

Il peso da noi rilevato del singolo impianto frenante anteriore, con tubazione originale e senza disco, è stato di 283 grammi. Il disco da 180 mm pesa invece 145 grammi. Il singolo impianto è in vendita al prezzo di € 117,00 compreso il disco.

Info: www.sram.com

Il test

Il taglio a misura delle tubazioni non presenta nessuna difficoltà, grazie all’hardware fornito nella confezione e al nostro video tutorial che vi abbiamo proposto qui, adatto anche per i Guide T. Se si prestano le dovute attenzioni non si rende necessario nessuna operazione di spurgo a seguito del taglio, in caso contrario l’operazione non comporta nessuna difficoltà grazie al sistema Bleeding Edge approntato da SRAM.

Il montaggio al manubrio è semplificato dalla presenza dei morsetti aperti, che non costringono quindi a rimuovere le manopole o il comando cambio. Le leve, inoltre, sono ambidestre per cui la loro posizione può essere personalizzata secondo i propri gusti, se ad esempio si preferisce avere a destra la leva del freno anteriore, come avviene per le moto.

Per la regolazione del reach, purtroppo, è richiesto l’utilizzo di una chiave a brugola da 2,5 mm ed occorre agire sulla piccola vite posizionata sulla leva, un piccolo neo che si accetta visto il prezzo e considerato che si tratta di un’operazione che si esegue abbastanza di rado.

Il disegno della leva permette di utilizzarla con facilità indifferentemente con uno o due dita e ne abbiamo apprezzato l’assenza di giochi. Siamo stati poi impressionati dalla modulabilità dei Guide T nonostante l’elevata potenza frenante che sono in grado di esprimere, una caratteristica che si apprezza soprattutto quando si percorrono i tratti più dissestati, laddove il fondo insidioso richiede un’attenta gestione dei freni.

Rispetto ai modelli Guide top di gamma, i Guide T non presentano la tecnologia SwingLink, con la quale è richiesto un minor rapporto di leva, per cui con questi freni viene richiesto uno sforzo leggermente maggiore per esercitare la potenza frenante. Potenza che abbiamo comunque trovato impressionante per questa fascia di prezzo, garantendo allo stesso tempo, come già detto, un’ottima modulabilità.

L’usura delle pastiglie si è mantenuta nella norma per il tipo di mescola organica, che tende ad usurarsi più velocemente in presenza di bagnato. Le cose possono senz’altro migliorare adottando un paio di pastiglie con mescola sinterizzata metallica.

Sul lungo periodo di test, nonostante gli strapazzi la funzionalità dei Guide T non è mai calata e considerato anche il prezzo li abbiamo apprezzati per il buon livello di potenza frenante espressa e per l’ottima modulabilità, prestazioni nel complesso ideali per un ambito di utilizzo dal trailride all’enduro.