La Scalpel (in inglese bisturi) era l’arma da XC agonistico che 10 anni fa proponeva Cannondale. Una piattaforma biammortizzata con 100 mm di escursione alla ruota posteriore abbinati ai 110 mm di corsa della forcella, la storica e leggerissima Lefty di casa Cannondale.
Radicalmente cambiata rispetto agli anni precedenti, la Scalpel manteneva comunque le principali caratteristiche del modello predecessore, compresa la presenza dello schema sospensivo denominato Zero Pivot, contraddistinto da una flessione controllata dei foderi inferiori in carbonio, vista l’assenza del fulcro principale. I foderi superiori, invece, avevano il compito di attuare l’ammortizzatore, sebbene indirettamente grazie alla presenza di uno swinglink.
L’assetto della Scalpel era prettamente in stile racing, con un manubrio piatto e da 580 mm di larghezza (per l’epoca era la classica misura da XC), in combinazione con un orizzontale allungato.
Erano cinque le versioni in gamma, di cui tre in carbonio e due con telaio in alluminio.
Geometrie
Taglie disponibili: | S-M-L-XL |
Orizzontale virtuale: | 575-600-625-650 mm |
Angolo sterzo: | 69,5° |
Angolo piantone: | 74° |
Altezza movimento centrale: | 325 mm |
Standover | 755-755-743-743 mm |
Carro posteriore: | 424 mm |
Passo: | 1079-1106-1135-1162 mm |
Pro
La risposta alla spinta sul pedali era letteralmente fulminea, grazie non solo al peso contenuto ma anche ad una notevole rigidezza torsionale.
Contro
In frenata la risposta tendeva ad essere un po’ nervosa in particolare al posteriore.