La francese Decathlon è conosciuta da molti per il notevole rapporto qualità/prezzo offerto dalla sua produzione in svariati settori sportivi, tra cui ovviamente anche il segmento mountain bike. Di recente le proposte mtb hanno subito radicali aggiornamenti, primo tra tutti il nome che ora diventa Rockrider, lasciando invece a B’Twin il settore del ciclismo su strada. Aggiornamenti che sono stati necessari per adeguarsi a quelli che sono ormai gli standard adottati sul mercato e tra le novità proposte spicca la Rockrider XC 100 S, da noi ricevuta per un test approfondito.

Descrizione

Progettata e sviluppata interamente in Francia, la Rockrider XC 100 S si propone come una biammortizzata pensata per un utilizzo XC/marathon strizzando l’occhio al trailride.

Offerta in tre versioni che si differenziano per il diametro ruota da 29″, 27.5″ e 27.5+, la XC 100 S ha la particolarità di offrire con un’unica piattaforma la possibilità di montare uno qualunque di questi tre formati ruota, visto che il telaio è stato predisposto in tal senso secondo il concetto Switch & Ride pensato per i modelli mtb più versatili, che offrono quindi una forcella ed un carro in grado di accogliere uno qualsiasi di questi tre diametri ruota, ovviamente con le conseguenti variazioni che subiscono le geometrie del mezzo in funzione del diametro ruota prescelto. L’idea è quella di proporre una bici in grado di adattarsi ad un ampio range di biker e di stili di guida: 27.5″ per chi cerca maggiore agilità del mezzo, 29″ per una maggiore sicurezza e capacità nell’affrontare i tratti più impegnativi ed infine 27.5+ per chi cerca maggior comfort ed aderenza, sebbene a discapito della reattività del mezzo. Senza dubbio un plauso va alla buona volontà di offrire qualcosa di versatile al cliente finale, sebbene al prezzo di quote geometriche a nostro parere un po’ limitate.

Per seguire questo concetto la Rockrider XC 100 S si adegua a quelli che sono ormai i principali standard sul mercato, ovvero la presenza dei mozzi Boost, con misure da 15 x 110 mm all’anteriore e 12 x 148 mm al posteriore ma anche la presenza di una trasmissione monocorona, che consente l’eliminazione del deragliatore anteriore in modo da recuperare molto spazio nella zona del movimento centrale per accogliere così i diversi diametri ruota.

Il telaio è realizzato nelle due diverse leghe di alluminio 6013 e 6061, con un design pensato per offrire la massima rigidezza ma allo stesso tempo anche orientato alla semplicità. Non offre, infatti, il passaggio interno di cavi e guaine, ma le stesse sono instradate in maniera molto pulita nella gola ricavata sotto il tubo obliquo.

Non mancano alcuni rinforzi, tra cui la generosa fazzolettatura in corrispondenza della scatola sterzo ed il rinforzo posizionato tra piantone e tubo orizzontale. Parlavamo, in apertura, di un’indole da trailride per la Rockrider XC 100 S. La stessa è dettata, infatti, non solo dalle escursioni da 120 mm ad entrambi gli assi ma anche dalla possibilità di utilizzare un reggisella telescopico da 31,6 mm di diametro con passaggio del cavo interno al telaio, vista la predisposizione di quest’ultimo in tal senso.

Lo schema di sospensione è a singolo pivot posizionato sul piantone, immediatamente al di sopra del movimento centrale, con l’aggiunta di uno snodo posizionato sui foderi alti in prossimità dell’asse del mozzo.

Le unità ammortizzanti sono a marchio Manitou. La forcella è una Markhor con regolazione dell’estensione mentre la frenatura in compressione è regolabile sulle tre posizioni: aperta, intermedia e chiusa.

L’aspetto interessante è la presenza di un comando remoto a manubrio, denominato Combo Lock, che consente l’impostazione di queste tre modalità per la forcella in simultanea con l’ammortizzatore, agendo su un singolo comando rotante.

Ammortizzatore che è un Manitou Radium Expert, anch’esso con regolazione dell’estensione e, come dicevamo prima, della compressione su tre posizioni.

Stiamo parlando di un produttore francese e non poteva mancare, quindi, una componentistica francese di tutto rispetto, come le ruote della Sun Ringlè, in questo caso le Duroc 30 con un cerchio avente canale interno da 26 mm di larghezza ed un generoso numero di raggi, ben 32, a diametro costante. Anche le coperture sono francesi, troviamo infatti le Hutchinson Toro da 27.5 x 2.25″.

La trasmissione è interamente SRAM. Abbiamo una NX a 11 velocità con monocorona da 30 denti abbinata ad una guarnitura Truvativ Stylo 6k (sempre di proprietà SRAM) e con cassetta pignoni 11-42T.

L’impianto frenante è realizzato da Tektro con personalizzazione B’Twin e dischi differenziati nel diametro, da 180 mm all’anteriore e 160 mm al posteriore.

Anche la componentistica è di casa, con manubrio Rockrider Comp Flat da 720 mm di larghezza, attacco B’Twin Comp da 90 mm di lunghezza, manopole Rockrider 900 a singolo collare di bloccaggio, sella Rockrider XC/AM e reggisella Rockrider.

Specifiche

Telaio: Alluminio 6061 – 6013
Escursione ant.: 120 mm
Escursione post.: 120 mm
Forcella: Manitou Markhor
Ammortizzatore: Manitou Radium Expert
Comando cambio: SRAM NX, 11v
Cambio: SRAM NX
Guarnitura/Movimento centrale: Truvativ Stylo 6K, 30T / Press-fit
Cassetta pignoni: SRAM PG1103, 11-42T, 11v
Catena: SRAM
Freni: B’Twin by Tektro, 180/160 mm
Ruote: Sun Ringlè Duroc 30, 26c, 15×110 mm/12×148 mm, 32 raggi da 2 mm
Coperture: Hutchinson Toro, 27.5 x 2.25″
Manubrio: Rockrider Comp Flat, 720 mm larghezza
Attacco manubrio: B’Twin Comp, 90 mm lunghezza
Manopole: Rockrider 900, single lock-on
Serie sterzo: Semi integrata
Reggisella: Rockrider
Sella: Rockrider XC/AM
Peso: 13,6 kg (taglia L, senza pedali)
PREZZO: € 1.199,99

Geometrie

Taglie disponibili: S-M-L-XL
Tubo sella: 420-430-480-530 mm
Orizzontale virtuale: 580-600-620-640 mm
Angolo sterzo: 69,5°
Angolo piantone: 73°
Altezza movimento centrale: 318 mm
Tubo sterzo: 105-105-120-135 mm
Carro posteriore: 445 mm
Reach: 397-417-433-448 mm
Stack: 599-599-613-627 mm
Passo: 1106-1126-1146-1167 mm

Info: www.decathlon.it

Il test

In sella

Il posizionamento in sella alla Rockrider XC 100 S è adeguato ad un utilizzo XC/marathon ed il reggisella a morsetto arretrato non genera particolari difficoltà, grazie anche ad un piantone abbastanza verticale. Colpisce subito la lunghezza delle leve freno pensate per un utilizzo a due dita, con le quali non ci siamo trovati a nostro agio ma pensiamo che potranno essere apprezzate dai biker alle prime armi. Per un utilizzo più trailride si sentirà l’esigenza di un manubrio leggermente più largo ed un attacco un po’ più corto. Sempre per un ambito più trailride manca purtroppo un collarino stringisella apribile con leva, motivo in più quindi per optare per un reggisella telescopico, vista la predisposizione della bici al passaggio interno al telaio del cavo di un eventuale comando remoto. Abbiamo apprezzato, inoltre, il comfort offerto dalla sella.

Per la regolazione del SAG della forcella viene in aiuto l’etichetta adesiva posta sul fodero sinistro della stessa, con le indicazioni dei valori di pressione in funzione del peso del biker, valido punto di partenza, sebbene manchi purtroppo il classico o-ring sullo stelo della forcella, pertanto per effettuare la misurazione ci si potrà adattare in altro modo, ad esempio applicando provvisoriamente una semplice fascetta in plastica. Per il SAG dell’ammortizzatore non vi sono particolari riferimenti, se non la presenza dell’o-ring. Noi siamo partiti da un valore pari al 25% affinandolo poi nel corso delle uscite.

Molto ben curato il passaggio di cavi e guaine ricavato sotto il tubo obliquo. Il comando remoto di regolazione della compressione per forcella ed ammortizzatore è comodo da usare grazie all’impugnatura rotante ma anche un po’ duro, ci sarebbe piaciuto inoltre avere a disposizione una presa un po’ più ampia.

In pianura

A dispetto del peso non particolarmente contenuto, la XC 100 S sfoggia una buona risposta alla spinta sui pedali, a patto però di attivare la piattaforma stabile di pedalata impostando la frenatura in compressione sulla posizione intermedia, che con questo mezzo è un gioco da ragazzi attivare mediante il comando remoto che agisce simultaneamente su forcella ed ammortizzatore. La sospensione rimane comunque morbida garantendo un buon comfort di marcia.

La bici spiana molto bene le asperità del fondo già con l’utilizzo delle ruote da 27.5″ avute in test, per cui dotandola di ruote da 29″ le cose non possono che migliorare.

In curva

Ci ha sorpreso la rigidezza torsionale del telaio, che insieme ad un angolo di sterzo non troppo aperto e alle ruote da 27.5″ consente una buona reattività nei tratti più lenti nonostante la presenza di un carro non dei più compatti che in certe situazioni fa avvertire la sua presenza, una scelta, come dicevamo prima, per consentire l’alloggiamento delle ruote di maggiore diametro. Probabilmente con la Rockrider XC 100 S si è voluto sacrificare un po’ dell’agilità a favore della stabilità nei tratti più veloci e ce ne rendiamo conto affrontando le curve veloci, dove il mezzo non si scompone e mantiene la traiettoria impostata con notevole sicurezza, grazie anche alla trazione offerta dalle gomme.

In salita

Il rendimento in salita si è mantenuto su buoni livelli a patto di non aspettarsi la stessa indole che avrebbe in questi casi un classico mezzo da XC. La bici nasconde in parte il proprio peso sfruttando una trasmissione con corona di dimensioni tali da consentire di affrontare anche le erte più ripide, dove la XC 100 S sfrutta anche la lunghezza generosa del carro che non costringe a piegarsi troppo sull’avantreno per mantenere il grip della gomma anteriore al fondo.

Per evitare eventuali oscillazioni ritmiche del mezzo ad idrauliche completamente aperte, è opportuno sfruttare in questi casi la piattaforma stabile delle sospensioni, attivando con il comando remoto la posizione intermedia per forcella ed ammortizzatore e godersi un ottimo incedere del mezzo anche nei tratti più sconnessi, dove la sospensione assorbe bene le asperità donando ancora un buon comfort di marcia.

In discesa

In questo contesto, siamo sinceri, non ci aspettavamo il rendimento dimostrato dalla XC 100 S. La sospensione copia molto bene il fondo garantendo un’ottima padronanza e sicurezza che solo nei tratti più veloci ed impegnativi si riduce per la presenza di un angolo di sterzo volutamente più da XC che da trailride.

Il passo generoso comunque contribuisce a mantenere un buon controllo del mezzo all’aumentare della velocità ed in questo contesto avremmo solo preferito avere un impianto frenante un po’ più all’altezza del rendimento sfoggiato dalla bici, oltre che un paio di ruote da 29″ ma per queste ultime vi ricordiamo che è possibile sceglierle in fase di acquisto optando per la versione con tale diametro.

Conclusioni

Rispetto alle proposte di dieci anni fa in termini di biammortizzate, Decathlon ha fatto passi da gigante, iniziando a proporre modelli in grado di essere apprezzati senza dubbio dai biker alle prime armi ma anche da quelli che in mtb ci vanno da tempo e preferiscono optare per un mezzo dal prezzo senza dubbio abbordabile e con caratteristiche funzionali non troppo lontane dai marchi più blasonati e desiderati. Il marchio è senza dubbio sulla buona strada e siamo convinti che ulteriori miglioramenti non tarderanno a venire.