Nella gamma di ammortizzatori della svizzera DT Swiss, l’X 313 Carbon rappresenta il top per leggerezza, grazie ad una costruzione in carbonio, e viene proposto per un utilizzo dal cross country all’all mountain. Abbiamo avuto modo di testarlo in maniera approfondita per fornirvi le nostre impressioni.

Descrizione

L’X 313 Carbon sfoggia infatti una costruzione full carbon per la camera pneumatica, che racchiude una camera d’aria positiva e una negativa. Una costruzione che lo rende estremamente leggero, nonostante la presenza delle regolazioni esterne che di solito ci si aspetta da un ammortizzatore.

Oltre alla ghiera di regolazione dell’estensione, è possibile agire anche sulla compressione con il sistema O.D.L., grazie al quale troviamo una classica leva su tre posizioni corrispondenti a: Open (modalità completamente aperta), Drive (posizione intermedia), Lock (blocco).

Il funzionamento dell’X 313 Carbon si basa sulla tecnologia SAB (Smooth Auto Balancing), pensata per garantire una maggiore sensibilità ai piccoli urti, e consiste in una scanalatura posizionata strategicamente all’interno della camera d’aria. Quando l’ammortizzatore è esteso, questo solco assicura una pressione leggermente più elevata nella camera d’aria negativa rispetto a quella positiva. Questo dovrebbe ridurre la resistenza della molla pneumatica all’inizio della corsa, con il risultato di avere una maggiore sensibilità ai piccoli urti e di conseguenza un maggiore comfort e trazione.

Il peso da noi rilevato dell’ammortizzatore con interasse da 165 mm e corsa da 38 mm è stato di 145 grammi. E’ disponibile nelle misure interasse/corsa da 165/38 mm, 190/50 mm, 200/50 mm e 200/55 mm, prevista inoltre anche la versione con comando remoto al manubrio. Nella versione senza comando remoto è in vendita al prezzo di € 356,77.

Info: www.dtswiss.com

Il test

L’X 313 Carbon si presenta con un peso estremamente leggero e con un disegno particolarmente arrotondato del corpo che contribuisce a facilitarne l’installazione ad ogni tipo di telaio.

La ghiera per la regolazione dell’estensione è leggermente scomoda da azionare, essendo incassata nella testa dell’ammortizzatore. I clic comunque sono molto chiari e fanno avvertire bene i loro effetti. La leva di regolazione della compressione è leggermente inclinata verso l’esterno e grazie a questa caratteristica è più facilmente accessibile, anche con guanti invernali. Il passaggio da una modalità all’altra è abbastanza netto e definito. Per la regolazione del SAG purtroppo DT Swiss non fornisce particolari aiuti se non il classico o-ring sullo stelo, per cui occorre adoperarsi per misurare manualmente l’affondamento e poi calcolarne la percentuale.

Azionando il blocco (Lock) della compressione si ha quasi un vero e proprio bloccaggio dell’ammortizzatore, sfruttabile quando si affrontano i lunghi tratti di trasferimenti su asfalto e in modo particolare in salita. L’impostazione intermedia (Drive) fornisce un elevato supporto alla spinta sui pedali, soprattutto nell’affrontare le curve o nei tratti con continui rilanci, leggermente a scapito del comfort di marcia nei tratti più tecnici.

Lasciando la compressione completamente priva di frenatura (Open) non abbiamo avvertito comportamenti scomposti da parte della sospensione, riscontrando comunque una sufficientemente buona sensibilità ai piccoli urti ed un ottimo controllo del mezzo alle alte velocità e anche nelle situazioni più impegnative. L’X 313 Carbon sfoggia, inoltre, un’apprezzabile progressività che ci ha consentito di adottare anche pressioni leggermente inferiori alla media, senza per questo rischiare mai il fine corsa.

Con l’X 313 Carbon, DT Swiss propone un ammortizzatore molto leggero, dal prezzo adeguato e dalle ottime prestazioni, secondo noi sfruttabile con piena soddisfazione in un ambito XC/marathon racing, sconfinando nel trailride non troppo spinto. Farà comunque la gioia del biker alla ricerca della massima leggerezza.