Con la Glory DH, Giant proponeva 10 anni fa un mezzo con chiari intenti di competizione in ambito downhill, grazie ai suoi ben 224 mm di escursione alla ruota posteriore, ad un telaio estremamente robusto, in alluminio AluxX SL FluidForm, e ad una componentistica orientata in tal senso.
Lo schema di sospensione adottato era il consueto Maestro di casa Giant, un sistema che pur assicurando una notevole rigidezza torsionale è stato pensato per consentire il pieno funzionamento della sospensione pur sotto l’effetto della spinta sui pedali o dell’azione frenante.
Le unità ammortizzanti, a marchio Fox, prevedevano all’anteriore una forcella 40 RC2 da 203 mm di corsa ed al posteriore un ammortizzatore DHX 5.0. Nel suo allestimento più tipico anche il resto della componentistica era orientato ad un utilizzo dh da competizione, con i cerchi Mavic EX729 abbinati a mozzi Sun Ringlè Abbah, comandi e cambio Shimano Deore XT, guarnitura Race Face Evolve DH X-Type con monocorona 38T, cassetta pignoni SRAM PG-970 11-34T, freni Shimano Saint con dischi 203/180 mm, posto di guida Race Face dedicato al downhill, sella WTB Road Performance, coperture Michelin DH24 26 x 2.5″.
Geometrie
Taglie disponibili: | S-M-L |
Orizzontale virtuale: | 556-566-645 mm |
Angolo sterzo: | 65,5° |
Angolo piantone: | 69° |
Altezza movimento centrale: | 373 mm |
Tubo sterzo: | 114-114-129 mm |
Carro posteriore: | 445 mm |
Passo: | 1134-1146-1186 mm |
Pro
Il baricentro basso consentiva una buona conduzione anche nelle curve più strette. La rigidezza del telaio e la sospensione sempre ben attiva la Glory DH consentiva di affrontare anche le discese più veloci e dissestate mantenendo sempre una buona padronanza del mezzo. Si dimostrava, inoltre, a suo agio anche nei salti di una certa entità.
Contro
Lo standover non era particolarmente basso, così come il peso complessivo.