Dopo un solo anno di apprendistato nel 2012 nell’Enduro, Laura Rossin ha bruciato le tappe, conquistando l’anno scorso il Superenduro Pro e Sprint nonchè il titolo di Campionessa Italiana di Enduro Master. Ci ha rilasciato un’intervista.
Età: 22
Vive a: Imperia
Musica preferita: non ho un genere preferito, dipende dall’umore
Hobby: sempre e solo andare in bici 😉
Principali risultati:
Nel 2012, 4° al Superenduro Sprint e 6° al Superenduro Pro. Nel 2013, 1° al Superenduro Pro e Sprint, Campionessa Italiana Enduro Master.
MTB-VCO: Laura, quando hai iniziato ad andare in mountain bike?
Laura Rossin: Ho cominciato nel 2011 con qualche gara di Cross Country, dopo 10 anni di gare su strada. Un anno dopo ero già in sella a una bici da Enduro.
MBV: Qual è stata la tua prima gara da Enduro e com’è andata?
LR: La mia prima gara di Enduro è stata Coggiola nel 2012. Ero andata a provare con alcuni amici solo per curiosità, e lì anche a distanza di una settimana dalla gara ho trovato un mondo nuovo, alcune persone tra cui la splendida famiglia Lupato mi hanno convinto a iscrivermi, e così ho fatto. È stata un’emozione unica, l’atmosfera di gara era diversa da quella a cui ero abituata, non sapevo neanche da che parte cominciare, ma ero lì ed ero felice! Alla fine, a sorpresa di tutti, ho concluso seconda.
MBV: Lo scorso anno hai avuto l’occasione di confrontarti con le migliori rider a livello internazionale. Quali sensazioni hai provato?
LR: Sinceramente mi sentivo un po’ spaesata in un evento così importante come l’Enduro World Series, circondata dai migliori al mondo. Al mio secondo anno mi sono trovata a gareggiare con rider molto più mature ed esperte. È stata un’esperienza unica e mi ha dato lo stimolo di impegnarmi e migliorarmi sempre di più.
MBV: Che emozione hai provato a vincere la tua prima gara di Enduro?
LR: La mia prima vittoria è stata a Pogno nel 2013, la mia buona affinità col fango mi ha fatto guadagnare sulle padrone di casa. È stata una giornata perfetta, mi sono divertita e ho anche vinto, non potevo chiedere di più.
MBV: Quali pensieri ti passano per la mente un attimo prima del via?
LR: È difficile ripensare a quei momenti, a ogni gara prima di ogni prova speciale pensi a qualcosa di diverso, se non sei in giornata pensi solo a non cadere, se sei in forma non vedi l’ora di partire per dare il 100%. Sicuramente il primo pensiero di sempre è tenere a bada l’agitazione, quando guardi il timer il battito fa presto a salire. Ma quando sei a 5” dal via smetti di pensare e ricominci a fine prova speciale.
MBV: Cosa pensi del Superenduro? Cambieresti qualcosa?
LR: Il Superenduro è in continuo cambiamento, ogni anno ci sono delle novità, nuovi format, nuovi metodi di cronometraggio, se potessi cambiare qualcosa lo farei nella scelta dei percorsi solo per venire incontro a quelle che sono le mie caratteristiche, ovvero speciali più tecniche in modo da fare più selezione in discesa!
MBV: Qual è la bici che hai utilizzato lo scorso anno? E quest’anno?
LR: L’anno scorso usavo la Devinci Dixon in alluminio da 26″. Quest’anno corro sempre su Devinci ma su una Troy Carbon da 27,5″.
Devinci Dixon
Devinci Troy Carbon
MBV: Normalmente quanto ti alleni?
LR: Mi alleno 3/4 volte a settimana, a seconda degli impegni universitari. È dura conciliare gare, allenamenti, studio e lavoro.
MBV: Quali sono i tuoi obiettivi per quest’anno?
LR: Gli obbiettivi presenti e futuri sono di continuare a migliorare, perché sono solo all’inizio e ho tante cose da imparare. Ovviamente mi piacerebbe vincere di nuovo il circuito Superenduro Pro ma per ora, come per la maggior parte dei rider, nel mirino resta sempre il Campionato Italiano. In campo internazionale non ho ancora grosse pretese, vorrei solo ridurre quel gap che mi separa dalle migliori.