Lo scorso anno ha collezionato un ottimo secondo posto nel circuito Superenduro, facendo presagire quindi per quest’anno ulteriori ottimi risultati. E i risultati per Jessica Bormolini sono puntualmente arrivati, con la conquista del titolo italiano enduro 2018.

Età: 25.

Vive a: Livigno (SO).

Musica preferita: non ne ha una nello specifico.

Hobby: sport in ogni sua sfaccettatura.

Percorso preferito: percorsi con prove speciali tecniche e veloci, come quelle di Sanremo.

MTB-VCO: Ciao Jessica, ci racconti quando e perché hai cominciato ad andare in mountain bike?

Jessica Bormolini: Ho iniziato per gioco da bambina, facendo una garetta paesana. Dopodiché durante l’estate i miei genitori mi hanno iscritto al corso di mountain bike oltre ai tanti altri corsi sportivi che mi impegnavano. La bicicletta ha prevalso sugli altri sport estivi e da lì è iniziata questa storia d’amore, se cosi si può chiamare.

MBV: Ti ricordi la tua prima gara e com’è andata?

JB: La prima gara a cui ho partecipato è stata a Tirano, a un’ora da casa. Me la ricordo come fosse ieri perché mi è stata raccontata tante volte. Per me, come dicevo, era un gioco nuovo questo sport. Appena arrivata sul luogo di gara, presi in mano la mia bicicletta stile graziella rosa con tanto di portapacchi per poterci mettere il mio peluche preferito, scarpe da ginnastica e caschetto giallo con disegnati tanti cartelli stradali.

Beh, per farla breve, pronta davanti alla linea del via, gli altri bambini/e avevano biciclette mtb ammortizzate, caschi di marca e occhiali da sole, guantini da bici e qualcuno addirittura già con scarpe con ganci per attaccarle ai pedali. Ecco, ho vinto la gara in classifica generale. Ricordo che dopo aver superato le bambine, guardavo avanti i maschietti e mi sembrava di non essere la prima, quindi denti stretti e via a superare anche loro vincendo a modo mio la gara!

MBV: Te l’aspettavi quest’anno la conquista del titolo italiano enduro? Raccontaci un po’ la tua gara.

JB: Aspettarsi una vittoria è una cosa che non mi capita mai. Era una cosa che desideravo e che ero convinta di volere. Per vincere il titolo ho combattuto fino all’ultimo metro di gara, non erano prove per me, c’era molto da pedalare e questo è il mio punto debole. Sicuramente vedevo molto più avvantaggiate le mie avversarie che su questi tipi di tracciati si sanno difendere molto bene. Ho dovuto lavorare su di me, sui miei limiti e sulle mie debolezze per poter affrontare la gara con uno spirito migliore, e ce l’ho fatta. Ho fatto del mio meglio e il mio carattere forte e la mia voglia di ottenere sempre ciò che voglio mi hanno aiutata molto.

MBV: C’è  una gara che invece quest’anno ti ha deluso molto?

JB: Grosse delusioni per fortuna non ne ho ancora avute quest’anno. Sono rimasta un po’ male in quest’ultima gara a Canazei perché correvo con gente molto forte abituata a fare gare di coppa del mondo. Ho tenuto il terzo posto nelle prime tre prove speciali, cadendo poi sulla quarta e facendomi scivolare ad un soffio dal podio. Non la vivo come una delusione perché ho vissuto la gara senza grosse aspettative sapendo con chi avevo da confrontarmi, quindi il mio quarto posto da una parte mi soddisfa però dall’altra sono molto dispiaciuta di aver perso il podio per poco.

MBV: Qual è la gara del calendario italiano che ti piace di più?

JB: Canazei è la mia preferita per le ps molto fisiche e tecniche ed anche perché è meccanizzata quindi non si pedala molto in salita.

MBV: Hai un tuo idolo nel mondo dell’enduro?

JB: Dopo la gara di Canazei direi che il mio idolo è Noga Korem. Sono rimasta affascinata dalla sua  personalità e dal modo in cui ha affrontato la gara, sempre ridendo e facendo battute prima di partire. Diceva alle sue avversarie “good luck and enjoy the ride” con il sorriso per poi partire fortissima!

MBV: Normalmente quanto tempo dedichi all’allenamento?

JB: Da maggio a novembre mi alleno a Livigno appena posso. Nonostante gli sponsor devo dedicare del tempo anche al lavoro. Durante l’inverno sono maestra di sci nella Scuola di Sci Centrale di Livigno e pertanto, seppur mi mantenga costantemente in forma con attività propedeutiche, uso davvero troppo poco la bicicletta.

MBV: Ci descrivi la bici che utilizzi in questa stagione?

JB: Mondraker Dune Carbon XR. Con sospensioni Fox, freni Hope, cambio SRAM. Una bici veramente bella, richiede una guida molto anteriore per le sue geometrie. Più semplicemente direi che è un mezzo molto aggressivo che con il mio spirito di gara si combina alla perfezione.

MBV: Quali obiettivi ti poni ancora per quest’anno?

JB: Obbiettivi saranno le due EWS che farò per la prima volta quest anno. Non posso dire le aspettative perché per me è un mondo nuovo. Posso solo dire che le affronterò a modo mio: “full gas”.

MBV: Grazie dell’intervista Jessica ed in bocca al lupo per questa stagione agonistica!