Oggi avevo voglia di pedalare in un bel bosco di conifere, di riempire i polmoni dell’odore di resina. La prima gita fuori porta di stagione, seppur breve, si è dimostrata all’altezza delle aspettative. Siamo in uno dei tanti angoli poco frequentati della Valle d’Aosta, immersi negli splendidi boschi sopra agli abitati di Aymavilles e Villeneuve, alle porte del Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Si tratta di un itinerario ai margini del Parco del Gran Paradiso: è una zona a me ancora sconosciuta, verso la quale ci si butta distrattamente l’occhio durante il tragitto per mete più blasonate, per cui fedele al motto “bisogna andare a vedere…” eccomi pronto a scaldare i muscoli in una splendida mattinata di giugno tra i vigneti di Aymavilles e Villeneuve.
Da Aymavilles si parte infatti percorrendo la tranquilla strada comunale dell’Envers che corre a fianco della Dora e raggiunge in breve il centro di Villeneuve: qui a fianco della bella chiesa si seguono le indicazioni per Champlong Dessous, continuando a pedalare su asfalto sino a raggiungere, a circa 1000 metri di quota, le baite di Champlong Dessus. E’ un tratto di salita molto rilassante che consente di attraversare ampi e ben curati prati con ottime viste sulla valle centrale: la natura è nel suo massimo splendore ed il verde domina incontrastato.
Ora si abbandona finalmente l’odiato asfalto per imboccare una larga e pianeggiante traccia inerbita che, dopo aver raggiunto un gruppo di baite, si trasforma in uno splendido sentiero che corre alto sul baratro della Valsavarenche, tra splendidi esemplari di pino mugo. La traccia, con alcune rampe impegnative ma anche lunghi tratti semipianeggianti, si inoltra sinuosa sino ad incrociare un’ampia sterrata ove occorre svoltare decisamente a sinistra: ora si pedala tranquillamente con splendida vista sulla Valle centrale e sul Bianco sino a raggiungere l’impianto dell’acqedotto che serve il comune di Villeneuve (notare che si sarebbe potuto arrivare sin qui direttamente da Champlong Dessus seguendo una strada sterrata di servizio).
Bene, ora comincia il bello: seguendo le indicazioni per il Mont Poignon si imbocca un’ampio e ben curato sterrato che si inoltra in un bellissimo e fitto bosco di conifere.
La quiete è totale, ed è incredibile come – nonostante la fatica – ci si riesca a rilassare ascoltando i mille rumori del sottobosco: quattro chilometri di onesta salita, con qualche rampa più feroce ma sempre pedalabile grazie anche all’ottimo fondo, ed eccoci sbucare proprio sulla boscosa vetta del Mont de Poignon q 1570. Ora la scena è dominata dalla maestosa e sinuosa mole della Grivola, con il suo versante nord ancora abbondantemente innevato.
Superando un avvallamento ancora un chilometro ed eccoci giungere all’agglomerato di baite di Petit Poignon mt 1560 dove è d’obbligo una sosta visto l’amenità del luogo.
Presso le ultime baite, seguendo le paline segnaletiche del sentiero 2A, comincia l’entusiasmante discesa sul versante della valle di Cogne, ed è un susseguirsi ininterrotto di tornantini facili e divertenti che mettono a dura prova i freni.
La discesa sbuca alle porte di Pont D’Ael, proprio nei pressi del maestoso ponte romano, attualmente in fase di restauro. Rimanendo sul versante sinistro del torrente si imbocca un single trail molto esposto che con molti saliscendi giunge infine ad una ripidissima rampa che sale – poco o nulla pedalabile -verso la montagna.
Apparentemente non porta da alcuna parte, in realtà arriva all’imbocco di una galleria scavata nella roccia, che va percorsa con attenzione (è lunga circa duecento metri ma è molto buia, utile una pila…).
Sbucati sul versante opposto il sentiero cala a valle con una serie di tornanti molto esposti e pericolosi, da percorrere con la massima attenzione in bici o più prudentemente a piedi: poi placidamente si percorrono tratti a mezza costa, dove la vegetazione rigogliosa ed invadente a volte non permette di valutare con esattezza il fondo del terreno.
Nei pressi del grosso caseggiato di Issogne si incrocia l’asfalto, lo si percorre in discesa per poche centinaia di metri prestando attenzione alle paline segnavia del sentiero 2A sulla destra: lo si imbocca e con tratti divertenti, anche qui purtroppo infestati dalla vegetazione molto alta, si giunge alle porte di Aymavilles.
Un bellissimo percorso, che ha nella discesa tra Petit Poignon e Pont d’Ael il suo punto di forza: la stagione ufficiale della MTB è cominciata nel migliore dei modi, speriamo ora che l’estate faccia il suo corso per salire di quota ed iniziare i grandi giri estivi: le idee non mancano….
Testo e foto di Fabrizio Godio