Ci sono voluti più di sei mesi di attesa, preparazione e duro lavoro. Alla fine come ogni anno la prima gara è arrivata. Svegliarsi all’alba, caricare la bici in auto, caffè, ritiro del proprio dorsale, riscaldamento, pronti, partenza, via! Il classico rito di ogni volta che quando attacchiamo il numero al manubrio si consuma come un’antica usanza piena di poesia. In qualunque modo la si veda, la prima gara stagionale è uno dei momenti più belli dell’intero anno. Ritrovi amici che non vedevi da tempo li come sempre, in fila a prendere il proprio numero. Per me (e questo è un pensiero personale) la gioia più grossa è stata vedere un caro amico (Simone Rosti) riattaccare il numero dopo una rovinosa caduta che gli è costata mesi a letto, paura e tanto sacrificio.
Qualche domanda formale, qualche foto e in menchenonsidica ti sale quella irrefrenabile voglia di spingere l’acceleratore a fondo il prima possibile. Chi corre si prepara, chi organizza ha mille cose per la testa, la voglia di fare tutto al meglio e il tempo sempre meno nei minuti che precedono lo start. La prima prova è il test d’ingresso per valutare se i sacrifici fatti nel lungo inverno di rulli, palestra e uscite sotto zero sono valsi a qualcosa o il nostro status fisico è ancora indietro come le “palle del cane”. E manco a dirlo ogni anno, le tecnologie, i metodi di allenamento e l’attenzione per i dettagli alzano di non poco il livello.
La scaletta di ingresso in griglia sembrava quella di una gara internazionale (Mikhailovski, Bucci, Capece, Puglisi, Francioni, Boninsegni, Noah e chi più ne ha più ne metta…) e anche i team locali non erano da meno con Pepper Bike, San Marino Race, Black Road, Valle del Conca e tutti gli altri che hanno marchiato come obbiettivo primario il nostro campionato. Ma, chi pensa che il Caveja sia solo un evento locale deve ricredersi perché al via c’erano anche gli atleti dell’Avis Pratovecchio Cicli Errepi, Fabio Raggi (detto anche uomo fango perché corre solo quando piove), Galamini (Lugo), il team Essere di Cesena, il team Scott Pasquini Stella Azzurra e anche qui, tanti altri…
Il via puntuale alle ore 9.30 da via XXV aprile dato dal sindaco di Gabicce Mare, vedeva 1.500 metri di lancio in asfalto prima di immettersi sul tracciato di gara di 4.100 circa che gli atleti dovevano affrontare ben 4 volte per un totale di circa 20 chilometri. Le piogge dei giorni precedenti avevano reso pesante e viscido il terreno che però era regolarmente percorribile in tutti i suoi tratti (merito anche della società organizzatrice CicloTeam 2001 che aveva ricoperto i tratti più critici con segatura per aumentare il grip delle gomme). Il giro di lancio, passaggio fondamentale di una gara di XC è stato, come da previsione, percorso a ritmi altissimi dove Marco Francioni (Pennarossa Team) ha cercato subito di prendere il largo transitando per primo sotto l’arco di arrivo.
Alla fine del primo giro però le cose già cambiano. Bucci Emanuele (Frecce Rosse) rimasto coperto nei primi chilometri di corsa, transita per primo sotto l’arrivo con un parziale di circa 17 minuti. Alle sue spalle Luca Boninsegni (Scott Pasquini Stella Azzurra) insegue a circa 20” e Serghey Mikhailovski (MondoBici Tecnoplast) con Marco Francioni a 30”. Nella seconda tornata la situazione non cambia se non che Emanuele transita con oltre 50” di vantaggio su Boninsegni e migliora il suo parziale di circa mezzo minuto (praticamente Boninsegni tiene un ritmo costante e Bucci aumenta ancora).
Il terreno intanto, a causa dei ripetuti passaggi diventa sempre più instabile e scivoloso. Il salto, posto a 100 metri dal traguardo era l’attrazione principale del pubblico (sempre più numeroso) con la successiva curva a 50 metri dal traguardo che si trasformava il una “trappola” per chi ci arrivava troppo veloce. Bucci sempre più solo, fa il suo giro veloce al termine della terza tornata in 16 minuti netti mietendo una vittima (i doppiati) dopo l’altra sul suo inesorabile percorso verso la vittoria. Dietro ormai si lotta solo per un piazzamento. Luca Boninsegni cala leggermente il ritmo e viene agganciato da Serghey Mikhailovski che pochi chilometri prima aveva staccato definitivamente Marco Francioni. Emanuele, consapevole di oltre 90 secondi di distacco, alza il piede dal acceleratore e si gode gli ultimi metri cercando di non fare errori che possano compromettergli una vittoria ormai sicura. Conclude la sua gara in poco più di un ora e 14 minuti sul tracciato di Gabicce tra gli applausi del pubblico. Secondo arriva Luca Boninsegni che nell’ultimo tratto di gara riesce a staccare nuovamente Serghey che a sua volta si classifica in terza piazza. Tra le donne vince Gabrielli Mirka (BikeFan), Mancini Valentina (Valle Del Conca) e tra i giovanissimi l’atleta di casa Montanari Diego del Cicloteam 2001 e Stoppo Alessandro della Valle del Conca. L’ultimo giro è stato segnato da una pioggia battente che ha definitivamente guastato il circuito di gara abbassando notevolmente i tempi e rendendo la vita difficile agli atleti impegnati nell’ultima tornata.
Folta partecipazione anche degli atleti più giovani del Mini Caveja che nonostante la giornata grigia hanno preso parte in massa alla mini gimkana in concomitanza con la gara dei grandi.
Mentre Lele correva una gara tutta sua, in mezzo al gruppo si potevano vedere da vicino gli atleti che passaggio dopo passaggio si ricoprivano, oltre al fango, anche di fatica. Se c’è una cosa che insegna il Cross-County è che non ci si può nascondere. E’ una gara dove l’intensità dello sforzo non è paragonabile a nessun altra disciplina del settore. Vuoi per la tipologia di tracciato, vuoi per la durata ridotta, vuoi perché sai che se abbassi un po’ la guardia, può arrivare un Bucci Emanuele per doppiarti più e più volte. Ci sono atleti che ancora pensano che farsi doppiare sia sinonimo di sconfitta e umiliazione. Inutile dire che non è così e la differenza è evidente. Questo perché si può correre in due modi: il primo vede solo un risultato in classifica, il secondo vede prima di tutto il divertimento. Il nostro campionato (così come i suoi atleti) è improntato su questa seconda filosofia sportiva.
Un applauso va alla società organizzatrice del CicloTeam 2001. Come già detto è una delle società che organizzano anche la Gran Fondo degli Squali e sono senza ombra di dubbio dei professionisti del settore. Hanno studiato, tracciato un percorso di livello e divertente sia per chi correva sia per il pubblico (pubblico che per noi è una componente fondamentale e sta rispondendo sempre più numeroso ai nostri eventi). Per non parlare poi delle vostre storie. Da chi era la prima volta che attaccava in assoluto un numero al manubrio a chi è stato quasi costretto dagli amici a venire e si è divertito un mondo. Ascoltiamo tutto e tutti, primi e ultimi perché se no, non saremo il Caveja Bike Cup.
Prossimo appuntamento sabato 21 aprile San Marino TITANO XCO Race – Caveja atto II°