Presentando la nuova Fuel EX, Trek si apprestava dieci anni fa ad una svolta epocale con l’introduzione di alcuni concetti costruttivi che avrebbero poi caratterizzato i successivi modelli fino ai nostri giorni.

Parliamo, infatti, dello schema di sospensione ABP (Active Breaking Pivot) brevettato dalla stessa Trek e caratterizzato da un fulcro coassiale al mozzo posteriore, con l’obiettivo di svincolare la sospensione dall’azione frenante e garantire, così, un miglior controllo del mezzo.

Lo schema, inoltre, era associato al concetto Full Floater, in quanto l’ammortizzatore non era più collegato ad un punto fisso del telaio ma aveva i suoi punti di ancoraggio collegati ai foderi inferiori e al bilanciere superiore, quest’ultimo più robusto dei precedenti e denominato Evo Link. In tal modo entrambe le estremità dell’ammortizzatore risultavano essere mobili in modo da consentire una sorta di galleggiamento e fornire così una risposta migliore nei saliscendi.

Ben sette erano le versioni che Trek proponeva per questa trail bike, di cui sei in alluminio e due con telaio in carbonio OCLV Mountain, una specifica fibra che Trek realizza per le proprie mountain bike sfruttando materiali e procedure di stratificazione, successivamente sottoposti a una lunga serie di test di affaticamento, carico, resistenza ed energia.

Geometrie

Taglie disponibili: XS-S-M-L-XL
Orizzontale virtuale: 553-591-610-628-645 mm
Angolo sterzo: 69°
Angolo piantone: 71,5°
Altezza movimento centrale: 335 mm
Standover 710-720-727-733-752 mm
Tubo sterzo: 90-105-115-120-135 mm
Carro posteriore: 430 mm
Passo: 1057-1096-1115-1134-1151 mm

Pro

La spinta sui pedali gratificava con una pronta accelerazione del mezzo. Era, inoltre, estremamente reattiva nello stretto mentre nelle curve veloci manteneva bene la traiettoria impostata. Grazie, inoltre, al rinnovato schema di sospensione, il lavoro del carro in frenata non risultava più inibito in fase di frenata ma continuava a mantenere la trazione necessaria per non compromettere il controllo del mezzo.

Contro

Se, nelle salite più lunghe, ci si voleva alzare in piedi nella spinta sui pedali era opportuno attivare la piattaforma stabile dell’ammortizzatore per evitare qualche oscillazione di troppo.