Marco Aurelio Fontana e il “Numero sulla schiena”

Marco Aurelio Fontana, nel giorno della Verona MTB International, condivide con i biker una riflessione.

Oggi prima gara di stagione in MTB. Volevo solo condividere con voi un piccolo pensiero, voi tifosi e alcuni di voi anche Riders, gente che le gare le fa.

È qualche anno che corro ma stamattina ho le stesse sensazioni delle prime gare, di quando ero un Kid. Sei emozionato, sei gasato, hai quella tensione che un po’ ti mangia ma che ti fa bene, quella che ti fa sentire vivo nella competizione. Tempo fa un Signore nonché Campione di MTB di nome Jose’ Antonio Hermida mi disse “Fonti, fino a che sentirò questa cosa io continuerò a correre. Tutte le mattine, prima della gara….quando non la senti più è ora di smettere”.

Beh io la sento ancora eccome, forse perché ho bisogno del numero sulla schiena, forse perché ho la competizione nel sangue o forse, come diceva Steve, racing is life, everything that happen before and after is just waiting.

Ecco lui era un tantino esagerato ma in parte aveva ragione, I am a racer and there’s nothing I can do to change it. Cioè io sono un pilota in sostanza e non posso cambiare le cose.

Niente hashtag, niente tag, niente di niente, solo quello che esce visceralmente da me, trasmesso a voi con uno smartphone.

Racing addicted direi.
Cheers

Marco Aurelio Fontana